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Ampliamento della Casa della Comunità a San Leonardo in Treponzio, la consegna simbolica dei lavori

La struttura sarà realizzata con fondi Pnrr. In Toscana sono previsti 77 interventi su Case della Comunità e oltre 30 per Ospedali di Comunità. Giani: “La nostra Regione può contare su un finanziamento complessivo di 453 milioni con fondi PNRR”

Casa della comunità

Hanno simbolicamente preso il via i lavori per l’ampliamento della  Casa della Comunità (CdC) “Spoke” di San Leonardo in Treponzio. Grazie all’accordo tra Azienda USL Toscana nord ovest e comune di Capannori, è stato infatti deciso il potenziamento e ampliamento della struttura, grazie a uno specifico finanziamento nell’ambito dei fondi Pnrr.

“Grazie ad una costante sinergia tra Regione, Azienda sanitaria e comuni – ha sottolineato il presidente della Regione Eugenio Giani – è stato possibile concretizzare questo tipo di progetto.  Quello di oggi è un ulteriore tassello concreto che va verso la tutela del sistema sanitario pubblico, che sta da sempre in cima alle nostre priorità . A livello regionale abbiamo programmato ben 77 interventi su Case della Comunità e oltre 30 per Ospedali di Comunità. In più abbiamo intenzione di istituire in Toscana una ventina di Pir (Punti di intervento rapido) aperti sulle 12 ore, per i codici bianchi o verdi, quindi per le patologie più banali, in maniera da alleggerire un po’ la pressione sulle strutture di Pronto soccorso nei nostri ospedali. L’impegno sul territorio garantirà una sempre maggiore capacità di presenza del nostro sistema regionale, che già viene considerato tra i migliori in Italia per il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Ricordo che la nostra Regione può contare su un finanziamento complessivo di 453 milioni con fondi PNRR e che tutti i progetti si stanno definendo, come avvenuto qui a San Leonardo in Treponzio, per il bene dei nostri cittadini . Queste strutture territoriali sono funzioni integrate all’ospedale garantendo così appropriatezza delle cure e salvaguardando da accessi impropri”.

“Oggi siamo a presentare un progetto importante e molto atteso per il nostro territorio – ha aggiunto il sindaco di Capannori Luca Menesini -. La Casa della Comunità rappresenta un luogo essenziale per la presa in carico dei pazienti e per valorizzare maggiormente il ruolo della sanità territoriale, in cui è possibile attivare servizi di medicina di iniziativa, oltre che di prevenzione . Con questa nuova struttura che si integra con le altre già presenti, riaffermiamo con forza il ruolo della sanità pubblica, universalistica e di qualità.  Nell’ambito dell’assistenza territoriale il fatto di avere una ‘casa’ comune di riferimento rappresenta un elemento in grado di facilitare la modalità di lavorare insieme, in modo integrato, a beneficio dei pazienti, degli assistiti e degli operatori stessi”.

“Sono particolarmente soddisfatta – ha sottolineato la direttrice dell’Asl Toscana nord ovest Maria Letizia Casani-che il processo di programmazione delle Case di Comunità stia procedendo così velocemente in molti territori della nostra ASL, tra cui appunto la Piana di Lucca e in questo caso il Comune di Capannori. Quello di stamani è un nuovo importante investimento, di circa 700mila euro, che rappresenta un segnale di attenzione da parte nostra e della Regione per questo territorio, al quale dobbiamo garantire servizi socio-sanitari adeguati alle esigenze. Con questa consegna dei lavori alla ditta entriamo in una fase più operativa. All’interno della casa della comunità di San Leonardo, che rappresenta già un vero fiore all’occhiello per l’attività territoriale, sta prendendo il via un progetto innovativo socio-assistenziale di tipo infermieristico che prende nome di Micro equipe territoriale (Met), in grado di valutare l’appropriatezza della richiesta che il cittadino presenta al segretariato sociale con lo scopo di attivare nel tempo il Pua (Punto unico di accesso). In caso di mancanza di appropriatezza è previsto che sia la Met ad indirizzare il cittadino verso risposte appropriate alle sue esigenze.”

Il progetto della casa di comunità

Il centro socio sanitario di San Leonardo in Treponzio cresce sempre di più e diventa un prototipo di sperimentazione del modello di casa della comunità, un luogo di aggregazione fondamentale, in cui operano medici, infermieri di famiglia e altri specialisti ambulatoriali .Una struttura che si conferma sempre di più un punto di riferimento per le famiglie che abitano nella zona sud del territorio capannorese. La struttura di San Leonardo in Treponzio verrà ampliata grazie ai fondi Pnrr;  è prevista la costruzione di un ulteriore spazio di circa 200 metri quadrati per incrementare il numero degli ambulatori e di aree comuni e di conseguenza aumentare la già ricca offerta di servizi proposti.

I cittadini del Compitese e della zona sud del territorio potranno contare su una struttura che sarà un fiore all’occhiello nel garantire il diritto alla salute delle persone. Verrà realizzato un vero e proprio polo della salute a San Leonardo in Treponzio, capace di dare anche risposte di prossimità a situazioni complesse come quelle legate all’autosufficienza.

La struttura, sita in via Sottomonte 398, è disposta su due piani e in essa convergono diverse figure tra cui: medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali interni (Sai), infermieri, amministrativi e servizio sociale, in virtù di quella multidisciplinarietà richiesta dal nuovo modello socio-sanitario.

I servizi erogati

Questi al momento i servizi erogati: medicina di gruppo, diagnostica di base tramite un ecografo in dotazione ai medici di medicina generale nei loro ambulatori; specialistica ambulatoriale per le patologie neuronali e dell’apparato locomotore offerta da neurologo, ortopedico, reumatologo, fisiatra, aperti nei diversi giorni della settimana; riabilitazione fisioterapica; Cup; prelievi di sangue; assistenti sociali; “Punto insieme”. I professionisti della medicina di gruppo, coordinati dalla dottoressa Silvia Begliuomini, tramite una logica di condivisione della presa in carico del paziente, sono in grado di fornire un servizio giornaliero dalle 8 alle 19 a tutta l’utenza afferente che quindi può, in caso di necessità, rivolgersi a uno dei medici presenti anche al di fuori degli orari del proprio medico di riferimento. Un’offerta di servizi, quindi, ampia e variegata.

E’ già attivo anche l’ambulatorio di prossimità, un servizio sanitario assistenziale infermieristico in grado di garantire servizi di natura preventiva, curativa e di educazione sanitaria. Questo spazio si propone di venire incontro ai bisogni assistenziali del cittadino attraverso la sua presa in carico, l’individuazione delle necessità cliniche e la definizione di un piano assistenziale personalizzato che possa garantire le attività atte a migliorare il suo stato di salute. L’ambulatorio è attivo ogni martedì dalle ore 14 alle 18.

Ciò che distingue questo spazio da un altro ambulatorio infermieristico è la presenza di un coordinatore della Casa della comunità, una figura infermieristica in grado di far comunicare le diverse presenze professionali nella creazione di una rete sanitaria che coinvolga medici, specialisti ambulatoriali, infermieri ed assistenti sociali. Questo servizio si occupa inoltre di coordinare l’assistenza al paziente complesso, mettendo in atto buone pratiche di chiamata attiva verso coloro che presentano patologie croniche come ad esempio il diabete.

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