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Conciliazione Vita-Lavoro: più della metà delle imprese toscane adotta il welfare aziendale

Il progetto promosso dalla Regione Toscana per diffondere la cultura del welfare aziendale e promuovere il bando regionale dedicato alle imprese si è concluso ieri con un convegno

Conciliazione Vita-Lavoro

Si è concluso ieri con un evento in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze Vita Lavoro Toscana, il progetto di animazione territoriale per diffondere la cultura del welfare aziendale e promuovere il bando regionale dedicato alle imprese.

L’indagine presso 400 imprese toscane

Più della metà delle imprese toscane dichiara di adottare una misura di welfare aziendale, mentre una su quattro conosce in maniera puntuale la relativa normativa e gli incentivi fiscali previsti. L’84% prevede interventi di flessibilità oraria e il lavoro a distanza trova diffusione in 4 aziende su 10. Soltanto il 19% delle società accorda benefit per gli spostamenti casa-lavoro.

Sono alcuni tratti del quadro emerso dall’indagine compiuta presso 400 imprese (di ogni settore produttivo e dimensione) nell’ambito di Vita Lavoro Toscana, progetto di animazione territoriale per la diffusione della cultura del welfare aziendale come strumento di conciliazione dei tempi vita-lavoro – e non solo di benessere aziendale – promosso dalla Regione Toscana, con il sostegno del Fse+ 2021/2027, e realizzato da un’alleanza inedita che ha coinvolto tutte le parti sociali più rappresentative.

Vita Lavoro Toscana si è concluso ieri mattina con “Conciliazione vita-lavoro, benessere e competitività: le opportunità del welfare aziendale per imprese, lavoratrici e lavoratori”, evento finale del tour di 10 incontri e altrettanti laboratori territoriali in tutte le province toscane, attraverso il quale si è articolato il progetto. Centinaia le lavoratrici, i lavoratori e rappresentanti di aziende che hanno partecipato nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Mentre 85 imprese “sponsor” hanno condiviso l’importanza della propria esperienza sul fronte della conciliazione dei tempi vita-lavoro.

Il bando regionale: 7,5 milioni per il welfare aziendale

Nell’ambito della strategia regionale per le politiche sulla conciliazione vita-lavoro, Vita Lavoro Toscana è stata un’iniziativa sperimentale che ha affiancato, come veicolo di disseminazione, il bando regionale per imprese diretto all’adozione di piani di welfare aziendale. Il bando, con una dotazione finanziaria di oltre 7 milioni e mezzo di euro a valere sull’Fse 2021/2027, resterà aperto fino al prossimo 31 dicembre. Sino ad ora sono stati finanziati 34 progetti destinati ad oltre 2.800 lavoratrici e lavoratori. Ulteriori 19 progetti sono in fase di istruttoria.

“Il nostro progetto sul welfare aziendale, che è il primo a livello nazionale impostato sull’obiettivo di conciliare vita e lavoro, costituisce uno dei tasselli del più complessivo modello Toscana di welfare, perché lo consideriamo in una prospettiva di lungo periodo. È un progetto sul quale vogliamo andare avanti, e continueremo a farlo attraverso la concertazione con le parti sociali e dandogli sempre più organicità – ha detto il presidente Eugenio Gianifarà parte del Modello Toscana, che già oggi vede tra i suoi capitoli: nidi gratis e libri gratis sul fronte dell’istruzione, vita indipendente per le persone totalmente non autosufficienti”.

“Questo progetto di animazione territoriale è da considerarsi sicuramente una sperimentazione ben riuscita, volta a far conoscere in tutti i territori toscani una misura a cui teniamo moltissimo: il primo bando regionale che finanzia progetti innovativi di welfare aziendale, nell’ottica di favorire una migliore conciliazione tempi di vita – tempi di lavoro di lavoratrici e lavoratori dipendenti” ha dichiarato nel suo intervento l’assessora regionale alla formazione professionale, al lavoro e alle pari opportunità Alessandra Nardini.
“Questo bando – ha proseguito Nardini – nasce dalla consapevolezza, mi auguro finalmente acquisita, che una maggior competitività di un’impresa non può e non deve essere raggiunta a scapito della qualità del lavoro, comprimendo i diritti di lavoratrici e lavoratori ma, al contrario, assumendo il fatto che una azienda in cui si sta meglio è una azienda dove si lavora meglio, una azienda che vede migliorare la propria produttività. Conciliare tempi di vita e di lavoro è un diritto, e deve esserlo per tutte e tutti.”

“La giornata di oggi rappresenta il bel traguardo di un grande lavoro di squadra, che ha avuto la visione di sentire come urgente la necessità di agire sul piano culturale nelle aziende e tra i lavoratori” ha detto la capa di gabinetto della Presidenza Cristina Manetti. Dopo aver ricordato la vicenda di Luisa Spagnoli, imprenditrice che negli anni ‘30 del secolo scorso introdusse nell’azienda da lei allora guidata anche un nido aziendale, Manetti ha tenuto a sottolineare l’obiettivo dell’intervento sul welfare aziendale messo in campo dalla Regione teso a favorire “un bilanciamento dei carichi ancora oggi troppo squilibrati sulle donne”.

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