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Riduzione del rischio idrico, il presidente Giani: “Importante continuare con le opere di prevenzione”

A Palazzo Vecchio a Firenze, il governatore della Regione ha ricordato che sono stati investiti oltre 700 milioni di euro su più di 600 cantieri per la sicurezza del territorio e la riduzione del rischio idrogeologico

Riduzione del rischio idrico. Il presidente Giani: “Importante continuare con le opere di prevenzione”

Rafforzare il dialogo tra istituzioni ed enti di settore, mondo accademico e società civile, con il fine di definire l’agenda euromediterranea dell’acqua. È questo l’obiettivo della Conferenza Internazionale sulla Riduzione dei Rischi da Alluvioni e Siccità ospitata a Firenze in occasione dell’anniversario dell’alluvione del 1966.

Il Salone dei 500 di Palazzo Vecchio diventa la cornice per una giornata di confronto internazionale, promossa da One Water, CHIEAM Bari e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, dedicata al tema della resilienza e della gestione sostenibile delle risorse idriche.

L’apertura dei lavori

Ad aprire il convegno sono stati, tra gli altri, la sindaca di Firenze Sara Funaro e il presidente Eugenio Giani che ha ricordato quanto fatto dalla Regione Toscana in termini di investimenti per la sicurezza del territorio e la prevenzione del rischio idrico, sottolineando l’impegno costante per la manutenzione dei corsi d’acqua e la realizzazione di nuove infrastrutture.

Il presidente Giani, oltre a sottolineare l’importanza della sicurezza del territorio per tutelare cittadini e comunità locali, ha inoltre parlato della giornata del 4 novembre 1966, citando gli Angeli del Fango e la visita di Edward Kennedy, noto come “Ted”, allora senatore del Massachussets al Congresso degli Stati Uniti d’America.

 

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“Nel giorno dell’anniversario dell’alluvione di Firenze del 1966 – ha affermato il presidente -, è importante continuare con le opere di prevenzione. Come la cassa di espansione di Pizziconi, inaugurata qualche settimana fa nel comune di Figline e Incisa Valdarno, opera in grado di accogliere 3,8 milioni di metri cubi d’acqua, fondamentale per il Valdarno e la piana fiorentina in caso di piena dell’Arno. Continua l’impegno sulle altre opere lungo i fiumi, così come sullo Scolmatore della Regione Toscana a Pontedera, una delle infrastrutture idrauliche più importanti della Toscana.

Come Regione abbiamo investito oltre 700 milioni di euro su più di 600 cantieri per la sicurezza del territorio e la riduzione del rischio idrogeologico: scolmatori, casse di espansione, rinforzo degli argini, protezione delle città. Perchè la sicurezza si costruisce ogni giorno“.

“Oggi noi dobbiamo parlare di tutte le cose che in modo collettivo sono state fatte – ha aggiunto – pensiamo, appunto, alle cose che dobbiamo fare, soprattutto sul reticolo idrico minore, sui fiumi che sono magari per 10 mesi l’anno senza acqua, ma quando arriva la bomba d’acqua diventano davvero luoghi di morte e di drammatici danni”.

Per quanto già fatto, “pensiamo a cosa significa in positivo Bilancino, le casse d’espansione come quella di Roffia che abbiamo inaugurato nel 2019, quella di Pizziconi che abbiamo inaugurato in questi giorni, quelle che dobbiamo fare con l’innalzamento dei livelli a Levane, quella di Restone, di Prulli, di Leccio. Pensiamo allo Scolmatore che, dopo che abbiamo rifatto tutta la scogliera a Calambrone, ha dato prova il 14 e il 15 marzo scorso di quanto funzioni e di quanto sia importante per alleggerire Pisa dalle piene“.

 

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Dissesto idrogeologico

All’evento è stato proiettato il videomessaggio Gilberto Pichetto Fratin, ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica: “Crediamo nell’ascolto dei territori: al ministero dell’Ambiente abbiamo avviato un tavolo tecnico con le Regioni, e intendiamo attivare il percorso, ottimizzare lo scambio dei dati sul dissesto idrogeologico e snellire le procedure di spesa”.

“Lavoriamo perché gli interventi possano essere svolti in modo più celere e più efficiente”, ha detto il ministro, secondo cui “si tratta di una priorità nazionale: dobbiamo quindi superare logiche settoriali o di breve periodo, troppi interventi di breve periodo e non di disegno complessivo. Puntiamo al rapido finanziamento e una sistematica e coordinata attuazione di quegli interventi. Dobbiamo superare le lungaggini di anni”.

Pichetto Fratin ha ricordato che “per il 2025 ci sono 350 milioni a carico del Ministero destinati alle Regioni per interventi che sono stati classificati prioritari. Sono fondi che si sommano a quelli messi a disposizione dei presidenti delle Regioni nel loro ruolo di commissari. Ora la sfida è quella della programmazione per rendere più efficiente e naturalmente più veloce la spesa. Sono in gioco non solo la sicurezza, ma anche il futuro e la competitività nel nostro paese“.

La ricorrenza del 4 novembre

La reazione all’alluvione di Firenze del 1966 “giunse nel cuore dei giovani, quello dei cosiddetti ‘Angeli del fango‘ che celebriamo come luminoso esempio. La responsabilità di evitare il ripetersi di questi eventi, però, è in capo a noi, a tutti noi, agli amministratori. È un compito ineludibile perché il nostro paese è tanto bello quanto fragile, e quindi va curato”. Ha poi aggiunto Gilberto Pichetto Fratin. “La ricorrenza di oggi e il luogo in cui si svolge l’evento sono più che significativi, emozionano. Abbiamo tutti negli occhi le immagini della tragedia, le immagini della tragica alluvione che colpì Firenze e l’Italia tutta“.

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