Video
Descrizione
Il successo di “Conciliaweb” nelle controversie telefoniche: con Corecom 500mila euro ai cittadini
Nel seminario nazionale “Che fa, concilia?” organizzato dal Corecom della Toscana con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il confronto con i Corecom di tutta Italia e l'esigenza condivisa di una nuova "alfabetizzazione digitale" degli utenti
Oltre mezzo milione di euro restituito ai cittadini e alle imprese toscane nel 2023 grazie al lavoro del Corecom Toscana tramite l’attività di conciliazione nelle controversie telefoniche. Questo a fronte di quasi 5mila istanze ricevute nello scorso anno, l’80% delle quali giunte alla conciliazione.
Da questi dati e dal successo dello strumento digitale gratuito “Conciliaweb” è iniziato il seminario nazionale “Che fa, concilia?” organizzato dal Corecom della Toscana con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Una giornata di lavoro e approfondimento che ha visto la partecipazione dei Corecom di 11 Regioni italiane e l’intervento del presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo che ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dai Corecom nella conciliazione dove il digitale svolge un servizio fondamentale: accorcia le distanze e i tempi, connettendo sempre più cittadini e istituzioni.
Ma per rendere il servizio ancora più accessibile e alla portata di tutti sarà fondamentale sempre più un’attività di alfabetizzazione digitale, per ridurre quel gap generazionale che rischia di creare nuovi divari e “tagliare fuori” le persone più anziane e i più fragili, come chi non ha uno smartphone, lo spid o una email.
Un’esigenza condivisa dal presidente del Corecom Toscana Marco Meacci e dai relatori del seminario, Nicola Sansalone, Vice Segretario Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Enrico Maria Cotugno, dirigente AGCOM e Antonio Maria Marzocco, docente dell’Università della Campania.
Per approfondire: www.intoscana.it
Potrebbe interessarti anche
Toscana diffusa, strategie e interventi per la rigenerazione urbana, commercio e connettività
La proposta di legge per valorizzare la Toscana diffusa mira a mettere a sistema interventi, strumenti e risorse per tutti i territori
L’importanza della legge sulla Toscana diffusa per tutto il territorio e per tutti i settori della Toscana è stata sottolineata dagli interventi degli assessori regionali che hanno partecipato all’incontro promosso dal presidente Eugenio Giani per presentare la norma ai sindaci, le categorie economiche, il mondo dell’associazionismo. Una legge organica che mette a sistema interventi, strumenti e risorse per una regione dove tutti i territori hanno la medesima importanza.
Le aree più lontane e meno urbanizzate della Toscana hanno bisogno, infatti, di maggiori infrastrutture e servizi per consentire ai residenti di abitarvi. Tra le iniziative già in atto da parte della Regione ci sono quelle dedicata la montagna con bandi per favorirne la residenzialità ma anche la tutela della biodiversità.
Nella legge vengono anche messi in rete i progetti per favorire le imprese e il commercio, come le iniziative dei negozi di vicinato e i contributi diretti per favorire l’insediamento di nuovi esercizi commerciali e attività produttive.
La legge mira a facilitare il lavoro e la programmazione delle amministrazioni comunali, anche per poter aver accesso alle linee di finanziamento statali ed europei grazie a progetti di valore, come quello che è stato fatto per la rigenerazione urbana dei comuni di medie e piccole dimensioni.
Senza dimenticare poi i progetti per la connettività fondamentale in tutta la Toscana per avere accesso ai diritti, allo studio, ma anche alla sanità con la telemedicina, i teleconsulti e telemonitoraggio ma sempre di più al lavoro. La banda larga è fondamentale nelle aree interne anche per rendere queste zone attrattive per i nomadi digitali.
Potrebbe interessarti anche
Toscana diffusa, il presidente Giani presenta la proposta di legge ai sindaci
La proposta di legge ora approda in Consiglio regionale dove sarà esaminata e discussa in aula
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha incontrato a Firenze, i sindaci e i rappresentanti delle associazioni di categoria per illustrare gli obiettivi della proposta di legge per valorizzare la Toscana diffusa e per fare il punto sulle strategie e gli interventi messi in campo dalla Regione.
La proposta di legge per la Toscana diffusa è stata approvata dalla Giunta regionale ad agosto scorso, si compone di 27 articoli, interessa due terzi dei comuni toscani e si propone di ampliare e rendere strutturale l’insieme degli interventi per la realizzazione della Toscana diffusa. Uno strumento normativo unico dove vengono messe a sistema le disposizioni già attive e consolidate le esperienze pilota portate avanti negli ultimi anni, così da promuovere una crescita equilibrata e la parità dei diritti di tutti i residenti in Toscana.
Il presidente Giani si auspica un lavoro corale tra maggioranza e opposizione in modo che nella legge possano confluire i contributi di tutti consiglieri e dei territori che rappresentano, accrescendo il valore di questa legge.
Potrebbe interessarti anche
Tornano a splendere gli affreschi di Giotto in Santa Croce: sarà possibile salire sui ponteggi
La conclusione del restauro è prevista per l’estate 2025, ma da ottobre 2024 fino a luglio 2025 i cittadini potranno per la prima volta salire sul ponteggio, per ammirare il capolavoro di Giotto a distanza ravvicinata
Si concluderà nell’estate del 2025 il restauro sugli affreschi di Giotto dedicati alle storie di San Francesco, nella Cappella Bardi in Santa Croce a Firenze, grazie alla collaborazione tra l’Opera di Santa Croce e l’Opificio delle Pietre Dure, con un investimento di oltre un milione di euro.
L’intervento di restauro sarà anche un’occasione di conoscenza del pittore fiorentino: da ottobre 2024 fino a luglio 2025 è prevista un’anteprima delle visite guidate nel cantiere, salendo direttamente sui ponteggi, promosse dalla Fondazione Cr Firenze e riservate ai fiorentini.
Durante il restauro è venuta alla luce una decorazione precedente, sono state poi individuate le buche pontaie ed è stato possibile precisare l’andamento e la struttura dei palchi del cantiere.
Potrebbe interessarti anche
“Entre Dos Mundos”, festival del cinema iberoamericano di Firenze, rende omaggio a Frida Kahlo
Film, talk, masterclass compongono il programma di "Entre Dos Mundos", che si tiene dal 19 al 21 settembre a La Compagnia e il 22 settembre al cinema Astra
La manifestazione, arrivata alla VII edizione, è diretta da Maria Lorena Rojas. Tra le ospiti più attese, la regista Carla Gutierrez. Tutti gli eventi e le proiezioni sono ad ingresso gratuito.
Potrebbe interessarti anche
Nel 2025 aprirà per la prima volta al pubblico il giardino di Villa La Quiete
Grazie a un finanziamento del Pnrr di un milione e 800mila euro è stato possibile restaurare il giardino voluto da Anna Maria Luisa de' Medici, l'Elettrice Palatina
Il complesso intervento di restauro è stato possibile grazie ai fondi stanziati dal PNRR per la riqualificazione di parchi e giardini storici e riguarda anche altre quattro ville toscane: villa di Celle a Pistoia, villa Gamberaia a Settignano, villa Garzoni a Collodi e villa Le Corti a San Casciano Val di Pesa.
Potrebbe interessarti anche
Pallavolo, partito il conto alla rovescia per la Supercoppa a Palazzo Wanny
Il prossimo fine settimana sarà assegnato il primo trofeo della stagione di pallavolo maschile. Due semifinali in programma sabato pomeriggio con le sfide tra Perugia e Piacenza e tra Monza e Trentino. Domenica la finale con le due squadre vincenti
Sarà Firenze ad ospitare il primo grande appuntamento della nuova stagione di Superlega maschile di pallavolo con la ventinovesima edizione della Del Monte Supercoppa, in programma il 21 e 22 settembre a Palazzo Wanny. Una squadra tra Sir Susa Vim Perugia, Gas Sales Bluenergy Piacenza, Itas Trentino e Vero Volley Monza avrà la possibilità di alzare al cielo il primo trofeo dell’annata sportiva.La formula è molto semplice, due semifinali nella giornata di sabato, la prima alle 15:30 tra Perugia e Piacenza e la seconda alle 18 tra Trentino e Monza. La finale tra le due squadre vincenti si disputerà domenica alle 18. Vedremo così sfidarsi le quattro squadre più titolate della passata stagione con alcuni tra i giocatori forti in campo internazionale. Tre i medagliati olimpici, il francese Brizard tra le fila di Piacenza, il polacco Semeniuk schiacciatore di Perugia e lo statunitense Averill nuovo arrivo a Monza. Nove invece gli azzurri visti in campo a Parigi a partire da capitan Simone Giannelli.
Firenze e la Toscana si confermano la casa dei grandi eventi sportivi, in merito alla pallavolo negli ultimi anni sono stati ospitati gli Europei e due Supercoppe di volley femminile ma anche due amichevoli della nazionale italiana, femminile e maschile poco prima della partenza per le Olimpiadi di Parigi.
Grandi eventi che hanno un impatto molto positivo sui più giovani, non solo in termini di pubblico sugli spalti, ma anche per avvicinare giovani e giovanissimi a praticare uno sport e società sportive toscane che continuano a crescere per numero di tesserati.
Potrebbe interessarti anche
Il Museo Archeologico di Firenze si “addormenta”: riaprirà nel 2026 totalmente rinnovato
Il direttore Daniele Federico Maras racconta ai microfoni di intoscana le novità che caratterizzeranno il Museo Archeologico Nazionale di Firenze nei prossimi anni
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze fu inaugurato come Museo Etrusco nel 1870 ed è uno dei più antichi musei archeologici d’Italia.
Inizialmente, la sede era presso il Cenacolo di Fuligno e ospitava una collezione di reperti etruschi, greci e romani che provenivano dallo smembramento delle collezioni medicee e lorenesi prima conservate agli Uffizi. In quella stessa sede, nel 1855, era stato allestito anche il Museo Egizio.
Nel 1880 il museo venne trasferito nell’attuale sede del Palazzo della Crocetta.
Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze oggi comprende la sezione etrusca, la sezione romana, la sezione greca, la sezione egizia, detta anche Museo Egizio (è la seconda collezione in Italia dopo quella di Torino), la sezione numismatica ed altre.
Tra i reperti etruschi di maggiore importanza, la Chimera, una statua votiva in bronzo ritrovata ad Arezzo nel 1533, che rappresenta un animale parte leone, parte capra e parte serpente.
Tra le opere principali ci sono anche le statue dell’Arringatore e di Minerva, le urne di terracotta e travertino di Volterra e i vasi di ceramica greca con figure nere, tra cui il celebre Cratere Francois.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2024: “Terra bruciata” di Maria Rossi
Maria Rossi finalista al Premio Pieve 2024 racconta una vita fatta di violenze, la testimonianza straordinariamente coraggiosa di una donna che non si è mai arresa
La Terra bruciata che dà il titolo alla memoria di Maria Rossi è l’indifferenza attorno al suo dolore.
Maria ha sposato il suo compagno a soli 19 anni ma dal marito ha subito continue violenze. Cerca aiuto, si reca dai Carabinieri, ma non trova ascolto da nessuno.
Reagisce nonostante tutto e si impegna in politica, frequenta la scuola del Partito Comunista a Roma, lavora per alcuni anni in una fabbrica, poi apre una pizzeria ad Arezzo che riesce a far funzionare con grandi sacrifici, ma anche qui viene perseguitata dal marito.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2024: “Per fortuna siamo fragili” di Rachele Venturin
Rachele Venturin finalista del Premio Pieve 2024 ci racconta la sua storia cosmopolita e ancora in piena fioritura
È cittadina del mondo Rachele Venturin, nata in Kenya nel 1974 e vissuta in diversi paesi dell’Africa e in Iran, Germania, Pakistan, Italia. I suoi genitori sono stati attivisti di sinistra, la bambina Rachele sogna una vita “normale” invece le sue scelte di adulta la conducono a sperimentare sempre nuove esperienze.
Studia all’università a Tubingen dove conosce e sposa un uomo iraniano. Con Hossein si trasferisce in Iran per lavorare la terra ma Rachele lavora per entrambi perché lui è ozioso. Rachele rimane incinta, abortisce, il rapporto con il marito vacilla e si rompe definitivamente quando la coppia avrà una bambina.
Per Rachele inizia una nuova vita, opera nella mediazione interculturale e nella facilitazione linguistica dell’italiano per stranieri, e torna anche a innamorarsi.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2024: “Figli bastardi dell’antica Roma” di Guerrino Nati
Roberto Nati racconta la vita difficile del padre Guerrino Nati finalista del Premio Pieve 2024
Guerrino Nati, sottufficiale della Marina, ha combattuto con convinzione per difendere la patria durante la Seconda Guerra mondiale.
Nel diario Figli bastardi dell’antica Roma (1943-1944) racconta l’indignazione per la gioia dei commilitoni nel giorno della resa italiana agli eserciti alleati, seguita dallo sconforto per la reazione tedesca, gli amici di ieri che oggi cercano la morte degli italiani.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2024: “Ricordi di un nomade” di Giovanni Stefanolo
Stefano Carbone racconta la vita di suo bisnonno Giovanni Stefanolo un ribelle che ha fatto della sua vita un capolavoro dell'arte del fallimento
Nei suoi sessant’anni di vita Giovanni Stefanolo ha fatto un’infinità di mestieri: calzolaio, pasticciere, salumiere, barbiere, muratore, cameriere, contabile, ufficiale dell’esercito, imprenditore, solo per citarne alcuni, in un continuo viavai tra l’Italia e l’estero. Non è un caso se la sua autobiografia, che copre gli anni dal 1880 al 1935, porta il titolo Ricordi di un nomade.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2024: “La proposta di matrimonio” di Cosma Damiano Di Salvo
Marco Di Salvo nipote di Cosma Di Salvo racconta l'irresistibile storia dei tentativi per trovare moglie di suo nonno
È la conquista di una moglie, in una Sicilia apparentemente lontana dalla Storia e dagli eventi che stanno trasformando l’Italia, a preoccupare Cosma Damiano Di Salvo negli anni 1921-1923.
Nel diario La proposta di matrimonio Cosma svela usi e costumi tradizionali dell’isola dell’inizio del secolo scorso.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2024: “Dall’Albania alla libreria” di Mario Morandi
Non deve essere facile accettare che il proprio padre sia stato un funzionario fascista. Flaminia Morandi ci racconta con grande affetto la storia di suo padre e della sua evoluzione politica
Nel 1939 consigliere permanente dell’Istruzione nel Protettorato italiano del Regno di Albania, poi funzionario fascista disoccupato nella Roma del 1943-1944, Mario Morandi lascia il diario Dall’Albania alla libreria, in cui annota le deludenti esperienze professionali, la crisi politica di idealista fascista, il rifiuto di aggregarsi alla Repubblica Sociale, gli anni drammatici di Roma città aperta.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2024: “Fendevo l’aria” di Albertina Castellazzi
La vincitrice dell’edizione 2024 del Premio Pieve Saverio Tutino è Albertina Castellazzi con il diario “Fendevo l’aria”, ha ritirato il premio la figlia Irene Rubin
Nata a Milano nel 1937, la vita di Albertina Castellazzi inizia in salita. Nel 1941, quando ha solo quattro anni, muore la madre e Albertina resta con il padre e tre sorelle a far fronte al difficile periodo della Seconda guerra mondiale.
Il padre è un sottufficiale e non può occuparsi da solo delle figlie, che vengono così mandate in collegio, dalle Orsoline a Modena e poi a Ligorzano, in uno stabile che dovranno condividere con gli occupanti tedeschi.
Albertina racconta la guerra civile con uno stile assolutamente personale, di una precisione chirurgica, fatto di flash fulminei e dettagli ad alta definizione. Memorabile la pagina che descrive senza eufemismi l’uccisione degli zii dopo l’armistizio perché ritenuti collaboratori dei nazisti.
La fine della guerra vede il ritorno delle figlie in una Milano dove mancava la luce, il cibo, la stoffa per i vestiti, ma è anche una città alle soglie di una grandissima trasformazione.
In questa straordinaria memoria, che ha lo stesso passo di un romanzo di formazione, lo sguardo di Albertina sul padre è di particolare interesse. Lui è volitivo, perentorio, un uomo forte che impone regole ferree ma non riesce a tenere unita la famiglia, che piano piano si sgretola. La sorella maggiore, Elisabetta, scappa, mentre Piera, malata di depressione, si suicida nel 1956.
Albertina, che soffre di episodi di epilessia, stenta negli studi e sembra destinata a un ruolo marginale, a lasciare la scuola per custodire la casa. Ma a quella gabbia si ribella: ama leggere e scrivere, e anche grazie alla forza che trae dall’amore per i libri, lotta per ottenere un diploma magistrale per insegnare alla materna.
Questo impiego sarà il primo passo di un’emancipazione che passa anche per la morte del padre, nel 1958, e che tesse un legame strettissimo con la sorella che le rimane accanto. “Cominciammo così la nostra vita di donne libere, io avevo 21 anni, Anna 24.”
Potrebbe interessarti anche
Toscani nel mondo in Sud America: intervista a Lucas Del Chierico
Il coordinatore delle associazioni ispanofone dei Toscani nel mondo del Sud America tra i relatori della Giornata annuale dei Toscani nel mondo a Lucca
Potrebbe interessarti anche
Toscani nel mondo in Brasile: intervista a Flavia Sbragia
La coordinatrice delle associazioni di lingua portoghese in Sud America alla Giornata annuale dei Toscani nel mondo a Lucca ha raccontato l'importanza delle radici e del legame con la Toscana per gli emigrati e i loro discendenti.
Potrebbe interessarti anche
L’emigrazione toscana di ieri e di oggi: dai piccoli imprenditori dell’Ottocento ai cervelli in fuga
Pietro Luigi Biagioni, della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell'emigrazione di Lucca, alla Giornata annuale dei Toscani nel mondo ha raccontato come funzionava storicamente l'emigrazione dei toscani all'estero nel secolo scorso rispetto a quella attuale
A fine Ottocento i toscani che partivano per l’estero erano soprattutto piccoli imprenditori, che lasciavano la loro terra per aprire un negozio o un’attività commerciale in paesi come l’Argentina, il Brasile, la Francia e l’Inghilterra: oggi a partire sono giovani con alti tassi d’istruzione, in cerca di un futuro che in Italia non vedono più possibile. A tracciare il parallelo tra l’emigrazione toscana di ieri e di oggi è Pietro Luigi Biagioni, della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione di Lucca, tra i relatori della Giornata annuale dei Toscani nel mondo a Lucca.
Potrebbe interessarti anche
Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Il regista Giorgio Diritti al Premio Pieve: “Il passato si racconta attraverso le emozioni”
Domenica 15 settembre il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha consegnato il Premio Città del Diario al regista Giorgio Diritti per il suo costante lavoro con la memoria
Domenica 15 settembre durante la cerimonia conclusiva del Premio Pieve Saverio Tutino il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha consegnato il Premio Città del Diario al regista Giorgio Diritti.
Il cinema di Diritti affronta grandi temi dal valore universale, dall’identità culturale al disagio psichico, dalla libertà di espressione alla memoria, all’infanzia.
Il suo sguardo attento si è sempre posato sulle vicende degli oppressi, e sulle storie delle piccole comunità, fin dall’esordio con Il vento fa il suo giro e il successivo L’uomo che verrà, ricostruzione storica dell’eccidio di Marzabotto.
Nel suo ultimo film del 2023 Lubo Diritti ha indagato il dramma di una minoranza nomade perseguitata, gli Jenisch, protagonisti di una pagina buia della storia contemporanea che ha avuto per sfondo la democratica Svizzera.
Potrebbe interessarti anche
Toscana chiama Londra: le storie dei migranti toscani su London One Radio
Phil Baglini, originario di Pietrasanta e fondatore dell'emittente ufficiale degli italiani emigrati nel Regno Unito, racconta il progetto realizzato per dare voce ai toscani che si sono trasferiti in UK
I toscani che vivono in Gran Bretagna sono i protagonisti di “Toscana chiama Londra” il progetto realizzato da London One Radio, radio ufficiale a diffusione nazionale degli italiani emigrati in UK con il supporto della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana.
L’obiettivo appunto è raccontare le storie dei migranti toscani a Londra e in tutto il Regno Unito, come ha spiegato il fondatore di London One Radio Phil Baglini, originario di Pietrasanta, che è stato tra i relatori della Giornata annuale dei Toscani nel mondo a Lucca.