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In Toscana si vive più a lungo: l’analisi dell’Agenzia regionale della sanità

L’Agenzia regionale per la sanità ha sintetizzato i punti di forza del servizio sanitario toscano un’eccellenza che attrae pazienti anche dal resto d’Italia

In Toscana si vive più a lungo che nel resto d’Italia e la speranza, a sessantacinque anni, di vivere in buona salute è migliore, come anche la percentuale di anziani che ritengono di stare bene e sono autosufficienti.

Un’eccellenza toscana che ha a che fare, oltre che con salutari stili di vita, anche con la prevenzione e i servizi offerti dal servizio sanitario: primo fra tutti gli ospedali.

Lo racconta l’Ars, l’agenzia regionale per la sanità, sintetizzando i punti di forza del servizio sanitario regionale.

Gli ospedali toscani, lo attesta lo stesso ministero nei suoi rapporti periodici, attraggono pazienti anche dal resto d’Italia. Mediamente (i dati si riferiscono al 2022) ogni mille abitanti si registrano 108 ricoveri e le degenze, soprattutto in rapporto ad un maggiore indice di complessità degli interventi, è inferiore rispetto ad altre regioni. Un dato dunque virtuoso, rilevato ancora una volta il Ministero della salute.

Ciascuna delle tre aree vaste in cui si divide la Toscana effettua il 95 per cento dei ricoveri per i propri residenti, numeri che attestano una bilanciata e diffusa offerta di servizi.

Se poi la lente di ingrandimento si ferma su alcune singole patologie, la Toscana emerge ad esempio per la flessione significativa, dal 2010 al 2022, della mortalità a trenta giorni per infarto (solo il 6,4 per cento), indice di una presa in carico rapida dei pazienti.

In dodici anni si è ridotta di un terzo: viaggiava tra il 9 e il 10 per cento. In flessione, con un andamento più altalenante, appare anche la mortalità a trenta giorni per ictus ischemico: l’8,7 per cento nel 2022.

In crescita si rivelano poi i volumi della chirurgia oncologia, che nel 2022 hanno superato anche i livelli pre-pandemici del 2019: i tempi di attesa del primo semestre 2023 risultano inferiori (o simili) a quelli prima della pandemia.

Ultimo capitolo, gli antibiotici. La Toscana emerge in Italia per un consumo parco e appropriato. Un eccesso di uso di antibiotici è la causa della crescita di batteri resistenti, uno dei maggiori problemi dell’assistenza ospedaliera. In Italia si consumano in media venti dosi di antibiotico al giorno per mille abitanti, in Europa poco meno di diciotto: in Toscana tredici.

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