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Lanciato un crowdfunding per salvare l’antico mulino Parrini

Servono 7700 euro per completare il restauro dell’impianto mugellano e consentire la produzione continua di farine e di pane

Il Mulino Parrini

L’Antico Mulino Parrini è un’istituzione in Mugello: i torrenti Romiccioli e Cornocchio lo alimentano da secoli, si pensa fin dal Medioevo. E’ appartenuto ai Marchesi Salviati, ai Baroni Ricasoli: nel 1957 passò per lascito alla famiglia Parrini, che ancora oggi ne è la proprietaria. Sono stati l’ostinazione dell’ultimo mugnaio Tonio e del figlio Giuseppe a preservare l’impianto di Sant’Agata che oggi fa parte dell’Associazione Amici dei Mulini Storici (AIAMS).

Agli sforzi della famiglia Parrini si sono aggiunti nel corso degli ultimi anni quelli di un gruppo di volontari, alcune decine di famiglie di Vaglia. Sono stati loro a cogliere nelle parole di Giovanna Parrini: “Ho un mulino ad acqua e non so che farne”, un’opportunità. L’impianto era stato “pensionato” nel 2000, mentre la produzione vera e propria si era interrotta negli anni Sessanta.

Il Mulino Parrini

Con il rinnovato entusiasmo è rinata anche la filiera del pane per “mantenere in vita il mulino di Giuseppe e Giovanna, custodire e trasmettere tradizioni e saperi“. La sfida è andata oltre e l’associazione Mulino Parrini, fondata nel 2016, si è posta l’obiettivo di rendere nuovamente produttivo l’antico mulino.

Ecco quindi i primi interventi per far funzionare una delle macine, la scuola di molitura da parte di Giuseppe Parrini. Così hanno ricominciato a produrre con i grani antichi biologici farina e pane a lievitazione naturale che vengono distribuiti agli associati e spesso sono messi in vendita con un banco alle varie fiere in piazza a Firenze. L’antico mulino è tornato ad essere cuore e motore di quest’angolo di Mugello.

L’associazione Mulino Parrini

Da qui l’idea di lanciare una campagna di raccolta fondi per completare il restauro del mulino e consentire il pieno funzionamento del vecchio e grande forno a legna e della sala della vagliatura e macinatura. A completamento degli interventi si aggiungono la messa in sicurezza della pescaia e il rafforzamento di argini e chiusa. Solo così il mulino potrà tornare al suo antico splendore e un patrimonio di tutti potrà essere salvaguardato.

Per sostenere il progetto e contribuire a un finanziamento di 7.700 euro c’è tempo fino a metà marzo. Si può fare una donazione su  www.produzionidalbasso.com/project/al-mulino-con-la-forza-di-acqua-e-pietra. Ogni contributo sarà ricompensato con un premio diverso.

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