Ogni anno a Chiusi Scalo, nel cuore della Valdichiana senese, si ripete un rito sonoro imperdibile: il Lars Rock Fest che grazie all’Associazione GEC-Gruppo Effetti Collaterali e ai suoi instacabili volontari porta ai confini del granducato band e artisti di livello internazionale.
Il Lars è molto più di un semplice festival musicale: è un progetto culturale indipendente che da oltre un decennio porta a Chiusi il meglio della scena alternative, a ingresso gratuito e con uno spirito fortemente community-based, unendo musica, arte, letteratura e impegno sociale.
Anche quest’anno dal 4 al 6 luglio la magia si ripete nel parco dei Giardini Pubblici di Chiusi con tre serate di grande musica come sempre a ingresso libero.
Venerdì 4 luglio: Cucamaras, Italia 90, Mclusky
Il compito di aprire la serata di venerdì 4 luglio spetterà agli inglesi Cucamaras, quattro elementi indie/post-punk nati a Nottingham, che si stanno imponendo con la loro autorità nella nuova ondata di musica alternativa chitarristica.
Rimaniamo in Inghilterra perché saranno gli Italia 90 i secondi a salire sul palco dei Giardini Pubblici di Chiusi. Un tempo quartetto, ora trio, la band torna sulla scena live con una formazione modificata. Le loro canzoni, basate sul successo dell’album di debutto Living Human Treasure.
Gli headliner della serata sono i Mclusky, il trio gallese di estrazione punk e indie rock, apparso per la prima volta sulla scena nel 1998 e guidato da Andrew Falkous.

Sabato 5 luglio: Party Dozen, Lostatobrado, Joseph Arthur e Black Country New Road
Sabato 5 luglio saliranno sul palco gli inglesi Black Country, New Road, “la migliore band del mondo” per The Quietus, che presenteranno il loro ultimo album “Forever Howlong”.
Anticipato dal primo singolo e brano di apertura “Besties” con la voce solista di Georgie Ellery, il nuovo disco tanto atteso è stato prodotto da James Ford (Fontaines D.C., Arctic Monkeys, Depeche Mode, Blur) ed è un lavoro audace ed ambizioso che vede i Black Country, New Road reinventarsi in una nuova forma in cui i compiti vocali, e la maggior parte della scrittura delle canzoni, sono divisi tra Tyler Hyde, Georgia Ellery e May Kershaw.
Sempre il 5 in concerto anche Party Dozen direttamente dall’Australia per il loro primo tour italiano: una scarica di sax, batteria e pura energia, un duo esplosivo, fuori da ogni schema, che unisce noise, jazz, punk e psichedelia in un rituale sonoro ipnotico e travolgente. Se non li avete mai visti dal vivo, preparatevi a un’esperienza mistica e selvaggia.
Completano la line up in collaborazione con il Rock Contest di Controradio: LOSTATOBRADO formazione che nasce a Bologna nel 2023 dall’incontro tra Alessio Vanni, Lorenzo Valdesalici e Lorenzo Marra, compositori e sound designer per il cinema. Voci tra litania e urlo, una chitarra baritona suonata come non si dovrebbe, tastiere e sintetizzatori alla creazione di una “musica elettroacustica post agricola”, per portare la forma canzone in altri luoghi grazie alla sperimentazione ed all’improvvisazione sonora collettiva.
Imperdibile il concerto al mattino, sempre sabato 5 ,di Joseph Arthur cantautore, pittore e poeta statunitense noto per la sua musica intensa e sperimentale, che fonde folk rock, elettronica e rock alternativo. Scoperto da Peter Gabriel negli anni ’90, è stato il primo artista americano a firmare con l’etichetta Real World Records, pubblicando il suo album di debutto, Big City Secrets, nel 1997. Famoso per le sue performance dal vivo, durante le quali utilizza tecniche di looping per sovrapporre chitarra, voce e percussioni, creando arrangiamenti complessi in tempo reale.
Domenica 6 luglio: Karate, The Heliocentrics
Chiusura in grande domenica 6 luglio con i Karate e The Heliocentrics. I Karate sono una band indie rock statunitense formata nel 1993 a Boston da Geoff Farina, Eamonn Vitt e Gavin McCarthy. Sciolti nel 2005 per i problemi di udito di Farina si sono riuniti nel 2022, e nell’autunno del 2024 la band ha dato alla luce “Make It Fit”, il primo disco di inediti in studio. Il loro stile fonde elementi di rock, jazz, post-rock e slowcore.
Gli inglesi The Heliocentrics mescolano da tempo un’ammaliante miscela di funk, jazz e psych. Il loro album di debutto del 2007, “Out There” ha gettato le basi per il loro capolavoro del 2009, “Inspiration Information”, insieme alla leggenda musicale etiope Mulatu Astatke. Celebrato da pubblico e critica, “Inspiration Information” è stato eletto da Gilles Peterson album dell’anno a livello mondiale ed è stato successivamente raccomandato da Jamie Cullum come uno dei “cinque album jazz essenziali” da ascoltare.
