La Toscana fa poker: quattro le località balneari premiate nell’edizione 2025 della guida Il mare più bello curata da Legambiente e Touring Club Italiano. A conquistare il massimo del punteggio, le cinque vele, tutte località in Maremma: Castiglione della Pescaia, Capalbio, Isola del Giglio e Grosseto.
Nel punteggio da 1 a 100 si tiene conto di: stato di conservazione del territorio e del paesaggio di una località; qualità dell’accoglienza e sostenibilità turistica della località; pulizia del mare e delle spiagge, presenza di spiagge libere; località che offrono luoghi di interesse storico-culturale, musei, siti archeologici; comuni che hanno promosso iniziative nel campo della gestione sostenibile.
Con il simbolo della tartaruga si identificano i Comuni che hanno aderito all’iniziativa Life TurtleNest promossa da Legambiente per la tutela degli habitat di nidificazione della Caretta Caretta.
In Toscana a ottenere le quattro vele sono stati: l’isola di Capraia, Magliano in Toscana, Scarlino, Follonica, Campo nell’Elba e Orbetello. Tre vele vanno a Marciana, Portoferraio, Porto Azzurro, Rio, Castagneto Carducci, Marciana Marina, San Vincenzo, Monte Argentario. Due vele a Capoliveri, Camaiore, Tirrenia, Pisa, Bibbona, Cecina, Pietrasanta, Viareggio e Forte dei Marmi.
Toscana amica delle tartarughe
Nella Penisola sono complessivamente 30 le località balneari che si sono aggiudicate le ambite “Cinque Vele”: 20 sul mare e 10 sui laghi. La Toscana (qui l’elenco completo e dettagliato) figura tra le regioni con il maggior numero di “Comuni Amici delle Tartarughe”, ben dieci.
Si tratta di amministrazioni che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa promosso da Legambiente nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest, impegnandosi concretamente nella salvaguardia delle tartarughe marine. Le azioni adottate vanno dalla pulizia manuale delle spiagge alla formazione degli operatori balneari, dalla limitazione dell’inquinamento luminoso al monitoraggio dei nidi in collaborazione con esperti scientifici.

Il modello Parco Arcipelago Toscano
Tra le buone pratiche nazionali spicca il modello Parco nazionale Arcipelago Toscano. Qui l’accesso dei turisti è regolato da protocolli severi che permettono di visitare luoghi tradizionalmente preclusi – come l’isola di Montecristo – senza compromettere l’equilibrio ecologico. Un esempio di come la gestione sostenibile del turismo possa contribuire alla conservazione di habitat unici e, al tempo stesso, offrire esperienze autentiche ai visitatori.
La Toscana non è solo mare: è anche governance del territorio, partecipazione e visione. L’inserimento dei suoi comuni tra quelli più virtuosi testimonia un impegno che va oltre la stagione balneare, puntando a un turismo dolce, rispettoso dell’ambiente, capace di generare occupazione senza sacrificare l’ambiente.
Il valore aggiunto della blue economy
“La blue economy è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici europei – ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – ma deve essere sostenibile, conciliando promozione, occupazione e tutela della biodiversità”. Una prospettiva ribadita anche al Forum Blue Economy organizzato a Roma da Legambiente nell’ambito del progetto Life Sea.Net, che promuove una governance condivisa delle aree marine protette e sostiene la gestione efficace dei siti Natura 2000.
Proprio grazie a progetti come Sea.Net, l’Italia è chiamata a colmare i ritardi nella mappatura delle aree marine da proteggere e a rafforzare la tutela degli ecosistemi. La Toscana, con i suoi esempi concreti, dimostra che è possibile coniugare tutela ambientale e crescita economica, diventando un modello per il futuro del turismo costiero nel nostro Paese.
In Italia la blue economy vale come l’oro: rappresenta il 10,2% del PIL nazionale, genera un fatturato di 47 miliardi di euro all’anno e occupa un milione di persone. Ma il suo valore non si misura soltanto in numeri: la vera ricchezza è la capacità di coniugare tutela ambientale, sviluppo locale e qualità della vita. Come dimostra la Toscana, tra le regioni più virtuose d’Italia.