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L’Oca ha vinto il Palio di Siena: il fantino Tittia trionfa sul tufo con il cavallo esordiente Diodoro

Giovanni Atzeni conduce la Carriera per tutti i tre giri di piazza del Campo, dopo una mossa lunga mezz’ora. Al popolo di Fontebranda il drappellone dipinto da Manganelli

l’Oca vince il palio di luglio 2025 - © Comune di Siena

Alla Contrada dell’Oca è andato il Palio di Siena, dedicato alla Madonna di Provenzano. Ha vinto Tittia, alias Giovanni Atzeni, con il cavallo Diodoro appartenente alla sua scuderia, uno dei pochi esordienti sul tufo di piazza del Campo. Una corsa fulminea, condotta sempre in testa per tutti i tre giri di piazza, dopo una mossa lunga mezz’ora circa e una falsa partenza causata dalla pressione dei cavalli nervosi ai capani.

Siena ha avuto così il suo Palio, un giorno dopo il 2 luglio a causa di una pioggia beffarda che in mezz’ora, prima dell’ingresso del Corteo storico, ha reso l’anello di tufo impraticabile. Giovedì il tempo è stato clemente e ha lasciato che i riti palieschi e la Carriera si compiessero nella loro completa solennità.

Alle 19:30, dopo  lo scoppio del mortaretto e l’uscita dei fantini dal Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico, la busta bianca con l’ordine ai canapi, così come deciso dalla sorte, è stata consegnata al mossiere Renato Bircolotti, letta nell’irreale silenzio della piazza: Lupa con Antonio Mula detto Shardana su Ares Elce, Selva con Andrea Sanna detto Virgola su Zenis, Bruco con Jonatan Bartoletti detto Scompiglio su Viso D’Angelo, Chiocciola con Giosuè Carboni detto Carburo su Tale E Quale, Oca con Giovanni Atzeni detto Tittia su Diodoro, Istrice con Enrico Bruschelli detto Bellocchio su Dorotea Dimmonia, Pantera con Francesco Caria detto Tremendo su Arestetulesu, Drago con Michel Putzu su Diosu De Campeda, Tartuca con Carlo Sanna detto Brigante su Zio Frac e Montone di rincorsa con Giuseppe Zedde detto Gingillo con Comancio.

Nervosismo crescente ai canapi, poi dopo varie uscite e una falsa partenza (più per far scaricare i cavalli), la mossa è stata valida e Tittia è scattato da subito in testa, incurante dei tentativi di rimonta dei fantini delle altre contrade. Undicesima vittoria per lui, su un totale di quaranta Carriere corse.

Il drappellone di Riccardo Manganelli è andato così al popolo di Fontebranda, portato dai contradaioli nella chiesa di Provenzano per l’omaggio alla Madonna.

Giani: “Espressione di identità culturale collettiva”

“Tra le feste storiche italiane – afferma il presidente della Regione Eugenio Giani – il Palio di Siena si impone come festa che ha mostrato, nel corso dei secoli, capacità di sfida ai cambiamenti politici e sociali, profondamente inscritta nel vissuto individuale e collettivo. Merito della vitalità sorprendente e unica delle Contrade di Siena, dell’impegno di tante contradaiole e contradaioli, e di istituzioni cittadine che nel tempo, in dialogo serrato con le Contrade, hanno costruito un modello di straordinario civismo.

”Il riconoscimento del Palio – ha aggiunto – da parte del Ministero della Cultura come espressione di identità culturale collettiva, i decreti di selezione di bandiere e tamburi considerati dalle stesse Contrade come particolarmente significativi e vincolati in qualità di testimonianze materiali del Palio di Siena, costituiscono la tappa di un processo che, una volta di più, conferma il posto che il Palio e le Contrade di Siena occupano nel patrimonio culturale nazionale e internazionale”.

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