L’Azienda ospedaliero universitaria pisana ha condotto con successo un’operazione considerata impossibile: asportare un tumore di 19 centimetri che coinvolgeva tutte le strutture vitali del fegato.
La paziente settantenne era affetta da un carcinoma che, per le dimensioni superiori a 15 cm, in letteratura scientifica viene definito “super gigante”. Il primo verdetto, infatti, aveva escluso qualsiasi trattamento locale sia radiologico interventistico sia chirurgico, a causa del coinvolgimento dei principali assi vascolari del fegato. Il caso è poi arrivato, per un secondo consulto, all’attenzione della Chirurgia epatica del risparmio d’organo dell’Aoup che, negli anni, si è distinto per aver introdotto tecniche chirurgiche di frontiera specializzata in interventi estremamente complessi. L’intervento chirurgico è stato ritenuto fattibile con l’asportazione radicale del tumore.
L’intervento è durato più di 15 ore con il personale di sala operatoria messo a dura prova sin dalle fasi iniziali, quando la paziente ha avuto un imprevisto arresto cardiocircolatorio. Un ruolo determinante lo hanno avuto anestesisti che, insieme ai rianimatori, hanno recuperato la stabilità emodinamica e valutato tutti insieme la possibilità di completare la chirurgia. E così è stato, l’intervento è potuto procedere riipristinando la corretta funzionalità del fegato residuo. La paziente è stata dimessa dall’ospedale dopo 2 settimane di ricovero in ottime condizioni cliniche generali.
A 8 mesi dall’intervento, fanno sapere dall’Aoup, la signora è libera da malattia e sta bene.