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Maggio Musicale, presto il piano di risanamento. E Mehta lancia un appello ai fiorentini

In arrivo i primi 12 milioni dal Fus, il resto a fine anno: per il commissario si comincia a intravedere la meta ma ci vorranno ancora sacrifici

Zubin Mehta - © ANSA

Il Maggio Musicale Fiorentino intravede una luce in fondo al tunnel, dopo l’arrivo in città del commissario straordinario Onofrio Cutaia. Arrivano notizie più confortanti da Roma, insieme ai primi fondi del Fus: circa 12 milioni, anche se per risollevare le sorti della Fondazione il lavoro da fare sarà ancora lungo.

I fondi in arrivo dal Governo centrale sono quelli attesi, il Fus arriverà a giorni. E insieme a queste risorse, un piano di risanamento che fa intravedere la meta –sottolinea il commissario della Fondazione Cutaia– è una cosa che faremo da qui a non molto tempo. I problemi ci sono, sono molto seri, però c’è un modo per poterli affrontare. Stiamo verificando tutte le possibilità per poterne uscire, ne usciremo con l’aiuto di tutti“.

Fus, primi 12 milioni in arrivo da Roma

L’anticipo da Roma, circa l’80% del Fus, è annunciato a breve mentre il resto è atteso per fine anno. Per il commissario del Maggio è importante “avere una situazione chiara, cristallina, della situazione del teatro. La sapremo. Occorrono ancora un paio di settimane, e poi si troveranno le strade per andare avanti”.

Il commissario ha poi ringraziato “i lavoratori del teatro che non hanno ancora avuto tutto lo stipendio di questa mensilità, ne hanno avuto la metà perché non era possibile fare altro“.

L’appello di Zubin Mehta per il Maggio

Firenze non deve dimenticare il suo teatro, abbiamo bisogno di aiuto, abbiamo davvero bisogno di voi fiorentini per supportare il nostro teatro“: così il direttore emerito del Maggio musicale fiorentino, Zubin Mehta, ha fatto appello ai cittadini di Firenze affinché sostengano la Fondazione lirica sotto commissariamento.

Tutti parlano, giustamente, di Uffizi e Galleria dell’Accademia – ha aggiunto Mehta – ma del livello mondiale che il nostro teatro rappresenta oggi, tutti i fiorentini devono essere molto, molto fieri“.

Stipendio dimezzato per salvare le opere

In occasione della presentazione del ‘Don Giovanni’ Mehta ha detto che “quando ho sentito i problemi finanziari di questo teatro e che Cutaia voleva cancellare un po’ di produzioni mi sono detto che sono qui dal ’69 e non potevo immaginare la cancellazione della produzione dell’Otello e del Falstaff. Sono diventato quasi fiorentino, e ho detto a Cutaia che se mi avesse fatto una proposta, io avrei accettato. Mi ha proposto di pagarmi la metà e io ho accettato“.

Cutaia sottolinea il valore del gesto compiuto da Mehta. “Ha accettato di restare con noi e lo ha fatto in maniera sincera e molto vicina al modo in cui questo teatro deve procedere da qui in avanti, magari anche per un periodo non breve” ha concluso Cutaia.

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