La pace come percorso che nasce dall’interiorità, si costruisce nelle relazioni quotidiane e si estende alla dimensione globale. È il filo conduttore della 29ª edizione del Meeting dei Diritti Umani, intitolata “Se vuoi la pace, prepara la pace”, che si è svolta la mattina del 18 dicembre al Cinema La Compagnia di Firenze. L’iniziativa, organizzata dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto GiovaniSì per celebrare la Giornata mondiale dei Diritti umani, ha coinvolto oltre 5 mila studenti e studentesse delle scuole toscane: più di 400 in presenza e gli altri collegati in video. Hanno partecipato 71 scuole e 270 classi, in rappresentanza di sette province e cinque capoluoghi: Arezzo, Firenze, Massa-Carrara, Prato e Siena.
A fare gli onori di casa sono stati la vicepresidente della Regione Toscana Mia Bintou Diop, l’assessora all’Istruzione e alla promozione dei Diritti umani Alessandra Nardini e il sottosegretario alla Presidenza Bernard Dika. La mattinata, condotta da Eva Edili e dj Carletto, ha offerto agli studenti uno spazio di confronto sul tema della pace attraverso linguaggi diversi, dal teatro alla musica, dal fumetto alle testimonianze degli ospiti.
La leggenda dei lupi di Stefano Massini
Sul valore della pace interiore si è soffermato lo scrittore e narratore Stefano Massini, che ha raccontato una leggenda dei nativi americani secondo cui in ogni persona convivono due lupi, uno votato al conflitto e l’altro alla collaborazione, e spetta a ciascuno decidere quale nutrire. Il tema è stato ripreso dalla presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, Maria Antonietta Gulino, che ha invitato i ragazzi a superare il mito della performance e ad accettare l’imperfezione. Anche il gruppo musicale Legno, esibitosi durante l’evento, ha richiamato il valore dell’autenticità, spiegando la scelta di indossare maschere sul palco come contrapposizione tra la vita reale e quella costruita sui social network.
La pace come rispetto dell’altro è stata al centro del video saluto di Chiara Francini, che ha sottolineato come il rispetto autentico significhi riconoscere l’altro come soggetto e non come ostacolo. Sul palco è intervenuta anche Beatrice Tassone, fumettista, illustratrice e attivista per i diritti delle persone con disabilità, ribadendo l’importanza di imparare a conoscere la diversità per ridurre paura e distanza.
A contribuire alla decostruzione degli stereotipi è stato inoltre l’intervento di Carlos Alberto Guerrero Ospino e Jésus Gabriel Jurado Jurado Ferre, studenti di Rondine Cittadella della Pace di Arezzo, che hanno portato la loro esperienza personale.
Il tema della gentilezza come forza capace di incidere nei conflitti quotidiani è stato affrontato da Paolo Russo, avvocato e presidente nazionale dell’associazione Contrajus Aps. Attraverso il Teatro dell’Oppresso, guidato da Fabrizio Martini e Michele Redaelli, e grazie al coinvolgimento delle classi che avevano partecipato ai laboratori, gli studenti in sala sono stati chiamati a suggerire strategie per disinnescare situazioni di conflitto.
Uno sguardo più ampio sul contesto internazionale è arrivato dalla video intervista a Nicolò Govoni, scrittore, attivista per i diritti umani e presidente di Still I Rise, che ha raccontato il suo impegno nella costruzione di scuole in diversi Paesi del mondo per offrire istruzione ai bambini profughi e vulnerabili. A chiudere il percorso di riflessione, il video intervento del docente universitario Massimo Franchi, esperto di conflitti, dedicato al ruolo delle istituzioni internazionali nella risoluzione delle crisi.