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Progetto Milia: i detenuti di Gorgona e Pianosa dal carcere al mondo del lavoro

Sono stati presentati i risultati della sperimentazione della Regione per l’inserimento lavorativo dei detenuti: 800 ore di orientamento, 390 di formazione e un laboratorio agricolo

Pianosa - © Daniela Mugnai per FST

Orientamento e formazione aiutare i detenuti a tornare nel mondo del lavoro: era questo l’obiettivo di Milia, il progetto sperimentale della Regione Toscana finanziato dal Ministero della Giustizia attraverso il Pon Inclusione 2014-2020, per l’inserimento socio lavorativo di detenuti di Gorgona e Pianosa, che ha coinvolto anche persone ristrette nelle carceri di Livorno e Porto Azzurro.

800 ore di orientamento e 390 di formazione

I risultati dei 4 anni di attività di Milia sono stati presentati oggi durante il convegno conclusivo del progetto, che si è tenuto presso la sede della Camera di Commercio di Livorno.

Oltre 800 ore per l’orientamento e la profilazione di 145 detenuti, a cui si aggiungono 390 ore di formazione obbligatoria per 220 detenuti che hanno portato al rilascio di patenti per la guida di trattori e patentini Haccp e fitosanitari. Un laboratorio, in via di attivazione, sull’isola di Pianosa per la trasformazione di prodotti agricoli e la produzione di conserve, sottoli, oli essenziali.

In apertura, l’intervento introduttivo dell’assessora al lavoro e alla formazione della Toscana Alessandra Nardini, che ha definito il progetto “un’esperienza importante e preziosa”.Potersi formare e poter lavorare mentre si sconta la pena in carcere – ha osservato Nardini – riduce notevolmente il rischio di recidiva perché favorisce poi il corretto inserimento o reinserimento lavorativo successivo. Questo è un tema su cui c’è ancora tanto da fare e la situazione carceraria è un problema molto importante a livello nazionale, ma come Regione ci impegniamo a fare la nostra parte, per sostenere il ruolo rieducativo che il carcere dovrebbe avere costruendo anche un percorso di reinserimento”.

Il 97% dei detenuti ha completati i corsi di formazione

Agricoltura e agrolimentare sono i settori su cui Milia ha maggiormente sviluppato le attività di formazione, alla luce anche delle attività lavorative svolte storicamente dai detenuti sulle due isole dell’Arcipelago toscano. Due le direttrici seguite: da un lato soddisfare bisogni di rafforzamento delle competenze e di crescita delle professionalità, dall’altro creare attività produttive autosostenibili economicamente.
Le persone coinvolte hanno partecipato a due o più corsi, ricevendo anche un’indennità oraria per la frequenza, e nel 97% dei casi hanno conseguito le diverse idoneità previste.

“Il progetto Milia è concluso, ma non lo è di certo il nostro impegno per lavorare all’inclusione sociale e lavorativa di chi sta scontando una pena”, ha aggiunto l’assessora Nardini ricordando “gli oltre 3 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo 2021-2027 che abbiamo investito per finanziare percorsi di formazione rivolti a detenute e detenuti, anche minori, nei penitenziari toscani”.

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