OPINIONE/

Covid: quella soglia di morti che non avremmo mai voluto raggiungere

Uno speciale per raccontare questi ultimi e terribili dodici mesi. Storie, volti e protagonisti di una fase storica che mai avremmo pensato di vivere e che ci sta cambiando profondamente. Forse per sempre

Ivo e Livia, anziana coppia di Prato ricoverata per Covid

Non sembra casuale – non può esserlo – aver superato in Italia la soglia psicologica dei 100mila morti per covid proprio ora che siamo arrivati ad un anno dal primo lockdown. Non è possibile disgiungere questi 365 giorni di sofferenza, morti e speranze disattese dal gelido dato numerico di un traguardo dolente che non avremmo mai voluto raggiungere. Un incrocio simbolico di cifre, una luttuosa coincidenza, che offre però in modo plastico una fotografia temporale e lacerante di questa pandemia che impatta in modo devastante sulle nostre esistenze, i nostri respiri, le nostre relazioni umane, sociali, economiche e culturali.

Non è solo il tempo del ricordo fine a se stesso. Mai come ora è il momento più alto e sfidante dell’impegno sui vaccini, sulle cure, sulle strutture ospedaliere, sulle fasce sociali più deboli, sulla scuola e sui giovani.

Oggi il nostro portale, dal suo sguardo toscano, ripercorre questi mesi con uno speciale  – a cura delle nostre ottime giornaliste Clara D’Acunto e Giulia Rafanelli – con cui proviamo sommessamente ad onorare i caduti di questa collettiva e globale “sospensione”  del vivere sociale per come lo abbiamo comunemente inteso negli ultimi decenni.

Un approfondimento che accoglie le storie e i ricordi di alcune vittime, di chi si è ammalato, di chi ha sofferto; la tenacia e il coraggio di chi si è trovato improvvisamente a sfidare un nemico invisibile; il dolore di chi ha dovuto abbandonare sogni, affetti e speranze. Nomi, persone, volti raccontati per quello che individualmente sono, ma anche per quello che possono, loro malgrado, rappresentare per tutti.

E’ il nostro modo per stare vicino anche così alla nostra “comunità”. Mai come in questi ultimi dodici mesi abbiamo avvertito la presenza e la vicinanza dei nostri lettori e utenti. Ne abbiamo colto l’esigenza sempre più stringente di essere informati, di capire gli interventi della Regione, i servizi sanitari organizzati, gli impegni, le molteplici sfaccettature del lavoro messo in campo per fronteggiare la pandemia. E, quindi, ci è sembrato naturale dedicare la nostra apertura migliore, il nostro focus di copertina, a questa delicata fase storica.

Non è solo il tempo del ricordo fine a se stesso. Mai come ora è il momento più alto e sfidante dell’impegno sui vaccini, sulle cure, sulle strutture ospedaliere, sulle fasce sociali più deboli – gli anziani, soprattutto – sulla scuola e sui giovani. E’ il tempo per ricostruire, forse nuovi modelli di sviluppo economico e un rapporto rinnovato con l’ambiente. E’ questo l’augurio che lanciamo anche da queste pagine.

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