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La storia di Arturo Fratini, in arte Lester Nowhere: da Prato all’Olimpo del rap producendo barre per Kanye West

Una giornata estiva, la soffiata che West è a Prato, il “pedinamento” sperando in un incontro e un Cd con sopra un numero di cellulare. Inizia così e termina con King, la canzone costruita sulla traccia di Fratini e contenuta nell’ultimo album del rapper

Lester Nowhere (Instagram) - © lesternowhere

All’ interno dell’ultimo album di Kanye Omari West, uno dei rapper più influenti al mondo,  c’è ’King’, una canzone costruita sulla traccia di Arturo Fratini, in arte Lester Nowhere, giovane beatmaker (ovvero costruttore di barre musicali) di Prato.

Fin qui nulla di incredibile: un giovane talento è entrato nell’entourage di uno dei più famosi rap del mondo. Non succede spesso ma può succedere. E’ quando però Fratini racconta il mondo in cui è avvenuto questo incontro che la storia da ordinaria diventa una di quelle da “sogno americano”.

Come raccontato dallo stesso Fratini, tutto ha inizio in un pomeriggio d’estate. Fratini è un fan sfegatato di West che in quei giorni si trova proprio a Prato. La notizia corre veloce e il giovane beatmaker lo rincorre per giorni sperando in un saluto, in un incontro, neppure lui sapeva bene in cosa sperare. Fattostà che ci prova. Sul suo profilo Instagram pubblica una storia che racconta quella folle ricerca. Nella foto un Cd con masterizzate sopra, un po’ all’ultimo minuto, alcune sue produzioni da dare al rapper in caso di incontro, nella didascalia ha scritto: “Ovviamente ce se prova“.

Così come riportato in un’intervista su Outpump, Fratini per giorni gira tra Prato e Firenze, segue gli avvistamenti, le “soffiate” che gli arrivano, fino a quella secondo cui West si starebbe dirigendo al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. Alla fine vede West e riesce a catturare la sua attenzione, con una mano si sbraita, con l’altra tiene il CD.

Caparbietà. Questa la chiave. Talento, la conditio sine qua non. Fratini è un amante dell’ hip hop da quando è piccolo, a 13 anni già lavorava alle sue beat, e intanto nasceva in lui la passione per West, un personaggio controverso ma indubbiamente uno dei rapper più influenti e quotati del panorama internazionale.

Tornando a quell’incontro. C’è West e la sicurezza è al massimo ma ad un certo punto qualcuno dello staff di West si avvicina a Fratini e gli chiede, per conto del rapper, di consegnargli quel cd e di scriverci sopra il suo numero. Fratini era stato notato da West anche nei giorni precedenti e proprio quella caparbietà gli erano valsi una chances.

Le speranze che il più grande rapper del decennio ascoltasse davvero le produzioni di un giovane pratese erano poche. Eppure – ed è qui che questa storia diventa straordinaria – succede. Succede che West ascolti quelle barre e succede che riconosca subito che chi le produce è uno in gamba, uno da non lasciarsi scappare. Così, qualche giorno dopo, Fratini trova sul cellulare alcune chiamate perse con prefisso internazionale. C’è anche un messaggio non letto: “Ye wants you in the studio”.

E’ l’inizio del sogno. Dopo un primo incontro a Firenze, nello studio temporaneo di West, inizia la vera e propria collaborazione con il rapper americano e il suo staff in giro per il mondo fino a King, canzone di West costruita sulla traccia di Fratini.

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