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Premio Bancarella a Francesca Giannone con “La Portalettere”, storia di una donna ribelle al Sud

Con 172 voti su 179 la scrittrice pugliese ha vinto il prestigioso premio letterario assegnato dai librai indipendenti a Pontremoli

Il Premio Bancarella a Francesca Giannone

Francesca Giannone ha vinto ieri il Premio Bancarella, il prestigioso riconoscimento letterario assegnato ogni anno a Pontremoli da una giuria composta da librai indipendenti. La scrittrice pugliese ha trionfato alla 71esima edizione del Bancarella aggiudicandosi ben 172 voti su 179 totali con il suo romanzo d’esordio, “La Portalettere” (Editrice Nord), un caso editoriale ispirato alla vita della bisnonna dell’autrice, prima postina in un piccolo paese del Salento.

La cerimonia in piazza a Pontremoli

Come da tradizione, lo spoglio delle schede della giuria del Bancarella si è svolto pubblicamente ieri sera sulla piazza principale di Pontremoli.Equilibrato invece il gradimento per gli altri finalisti: Massimo Cotto, con “Il re della memoria” (Gallucci Editore) si è posizionato secondo incalzato da Davide Cossu, con “Il quinto sigillo’ (NewtonCompton). Ex aequo per Bea Buozzi con “L’anno delle parole ritrovate” (Morellini editore) e Sandro Neri autore di “Gaber'”(Hoepli), seguiti da Federica De Paolis con “Le distrazioni” (Harper Collins).

Novità gradita da ospiti e pubblico dell’edizione 2023 del premio, quella di accompagnare ogni autore con un brano musicale scritto od in interpretato da “The Niro”. Al termine della serata il notaio Rivieri ha decretato vincitrice Francesca Giannone, che commossa ha ricevuto il San Giovanni di Dio dal sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri, dal prefetto di Massa Carrara Guido Aprea, dal presidente della Fondazione Città del Libro, Ignazio Landi, e dal segretario del Premio, Giuditta Bertoli.

“La Portalettere”: un caso editoriale

Il romanzo di Francesca Giannone è ispirato alla storia della sua bisnonna, prima postina in Puglia e tra le prime in Italia, e ambientato in Salento, nel piccolo borgo di Lizzanello, negli anni Trenta, quando Carlo torna a casa insieme alla moglie Anna, bellissima, che resterà per tutti “la forestiera”, arrivata dal Nord Italia, che non si piega mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud.

Poi nel 1953 Anna compie un atto ancora più audace: si presenta al concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. Consegnando le lettere, prima a piedi e poi in bicicletta, diventerà il filo invisibile che lega tutti gli abitanti del paese e finirà per produrre un vero cambiamento.

Il romanzo di esordio di Francesca Giannone è stato uno dei più apprezzato quest’anno in Italia, con 14 edizioni in sei mesi: i diritti sono stati acquisiti da Lotus Production e la storia potrebbe quindi diventare un film.

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