sfoglia la gallery
© Elastico Disegno

Innovazione /

Prensilia crea ‘MIA’ la mano robotica innovativa che afferra tutto

Un design nuovo e la capacità di adattarsi a ogni tipo di presa dura o morbida, queste le funzionalità del progetto creato dallo spin-off dell’Istituto di Biorobotica

Prensilia nasce come spin-off dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e incarna il passaggio dalla ricerca pura alla realizzazione tecnologica. Una realtà all’avanguardia in Italia e uno dei pochi laboratori che lavora a protesi robotiche di mano oltre all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e al Campus Bio-Medico di Roma.

Prensilia è stata fondata nel 2009 da un gruppo di ricercatori toscani, ed è nata per l’esigenza di altri laboratori nel mondo che avevano bisogno di mani antropomorfe molto avanzateMIA è la sua ultima creazione: una mano robotica con un design innovativo, dotata di una serie di funzionalità che le permette di interagire con l’ambiente circostante e di adattarsi ai diversi tipi di presa. adattabilità nei diversi tipi di presa. Mia è stata sviluppata all’interno del progetto di ricerca DeTOP (Dexterous Transradial Osseointegrated Prosthesis with neural control and sensory feedback) finanziato dalla Comunità europea tramite il programma Horizon 2020. Mira a sviluppare una protesi di mano osseointegrata e controllabile in maniera intuitiva. Ecco la nostra intervista al ricercatore Francesco Clemente.

In che modo ‘MIA’ è innovativa rispetto a progetti precedenti?

É innovativa perchè è davvero una protesi, un prodotto che può essere usato da persone con amputazione a casa, mentre dispositivi precedenti sono dei prototipi per ricerca, vengono usati in laboratorio. MIA sarà commercializzata come dispositivo protesico.

Come funziona? Come si connette al cervello di chi la usa?

Ci sono vari modi per controllare una protesi. Quello più standard che viene usato nel 99% dei casi è tramite dei sensori simili agli elettrodi che usiamo quando facciamo l’elettrocardiogramma che registrano il segnale elettrico che viene generato dai muscoli. Quello che succede nel caso per esempio dell’amputazione della mano è che i muscoli nell’avambraccio sono sempre presenti e la persona ha la capacità di contrarli. Contraendoli,  i muscoli generano un segnale che può essere registrato dai sensori applicati sulla pelle in maniera non invasiva. Questi segnali vengono mandati alla protesi e la protesi si muove. Questa interfaccia, questo sistema di controllo funziona molto bene per protesi più semplici, con un movimento di apertura e chiusura o massimo due. Quando invece abbiamo protesi più avanzate che possono fare più movimenti diventa più complesso per la persona controllare vari movimenti. Per questo motivo c’è tutta una branca di ricerca che vuole sviluppare algoritmi e programmi che servono per rendere il controllo delle protesi più intuitivo e naturale possibile. All’interno del progetto DeTOP invece di avere dei sensori applicati alla pelle, ci sono dei sensori attaccati direttamente ai muscoli per migliorare il segnale che viene letto e questo dovrebbe migliorare il sistema di controllo.

Quanto costerà una mano così?

I nostri sono tutti dispositivi medici che comunque molto raramente vengono acquistati dall’utente finale. In Italia si passa sempre tramite il sistema sanitario nazionale che fornisce questi dispositivi come ausili, tramite l’Inail.

 

Prensilia è anche partner di APRIL Project H2020, per lo sviluppo di una nuova generazione di co-robot destinati a innovare le linee di produzione europee

In questo caso parliamo proprio di produzione ed è relativo a creare un sistema automatico per la manipolazione di oggetti flessibili. E’ molto semplice trovare robot che assemblano macchine, spostano componenti rigidi in maniera molto efficiente, ma la manipolazione di oggetti flessibili come potrebbe essere un cioccolatino, un cuscino o la soletta di una scarpa è molto complessa per un robot che non riesce a prenderli correttamente. All’interno di questo progetto ci sono più di 15 partner provenienti da tutta Europa, alcuni di loro sono produttori che offrono dei casi studio dove verrà testato un nuovo sistema, un braccio robotico con una mano antropomorfa collegata. Per la mano ci sono due provider uno è Prensilia, l’altro è un’azienda inglese. Poi ci sono altri partner che si occupano del sistema di visione cioè dare al robot la capacità di vedere quello che succede intorno a lui e come si deformano gli oggetti nel tempo. Infine c’è un sistema basato sul Cloud che rappresenta l’intelligenza del sistema stesso, dunque questo robot sarà in grado di imparare a seconda dell’esperienza che fa manipolando gli oggetti, quali sono le migliori strategie di presa degli oggetti stessi.

Ma questi robot per cosa saranno usati in futuro?



Saranno utilizzati soprattutto all’interno della produzione di componenti, dall’imballaggio allo spostamento di oggetti. In alcuni casi finita la produzione saranno usati per testare il prodotto. L’obiettivo è quello di liberare l’essere umano da azioni ripetitive e di basso valore e sostituirlo con dei robot, così che l’essere umano può essere valorizzato in altre azioni che hanno un valore maggiore.

I più popolari su intoscana