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Puccini, la maschera funebre e altri cimeli esposti nel museo di Celle

L’iniziativa dell’associazione “Lucchesi nel mondo“ apre le celebrazioni per il centenario della morte del maestro

La maschera funebre di Puccini – © Lucchesi nel mondo

La maschera funebre di Giacomo Puccini, realizzata a Bruxelles dopo la morte del Maestro, è esposta per tutto il 2024 nel Museo pucciniano di Celle, in occasione delle celebrazioni per i 100 anni dalla morte del maestro. L’iniziativa dell’associazione “Lucchesi nel mondo” apre quindi l’anno pucciniano.

La bacheca con il prezioso cimelio è stata posta nella sala centrale del Museo ricavato nella casa degli avi del maestro e realizzata dall’Associazione grazie anche al contributo del Comitato Promotore delle celebrazioni pucciniane.

La maschera funebre venne realizzata da Fabbri, figurinaio di Bagni di Lucca. Un cimelio che lega Puccini alla storia dell’emigrazione locale, ed in particolare alle vicende così peculiari dei figurinai lucchesi.

Ad accompagnare la maschera la lettera di autentica della ditta Fabbri e la corrispondenza autografa tra il Maestro ed il dottor Adriano Bastiani, amico del maestro e residente a Bagni di Lucca. Bastiani fu presente in occasione dell’ultima visita di Puccini al paese di Celle.

La maschera funebre di Puccini esposta a Celle – © Lucchesi nel mondo

Nella sala del Museo, accanto a un ritratto del maestro, si possono ammirare le fotografie scattate il 26 ottobre del 1924 che ritraggono Puccini nella piazzetta davanti a quella che fu la casa dei suoi avi con lo stesso Bastiani e gli altri amici di Celle. Le ultime fotografie scattate a Puccini prima della partenza per Bruxelles.

Gli oggetti in temporanea collocazione presso il Museo per l’anno 2024 sono stati prestati dalla Famiglia Palmisano, eredi diretti del Bastiani, a cui è andato il sentito ringraziamento dell’Associazione.

La presidente di “Lucchesi nel mondo” Ilaria del Bianco ha chiamato Niccolò Poggi, erede di Ramelde Puccini, sorella minore e prediletta di Giacomo (le cui figlie furono le donatrici del nucleo fondamentale della raccolta che dette vita al Museo 55 anni fa) a condividere il momento della svelatura della nuova vetrina in cui trova alloggio la maschera funebre del Maestro.

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