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L’esordio del “matto” Tarantino al Noir in Festival di Viareggio diventa un documentario

All’epoca il regista americano era sconosciuto ai più e si fece notare più per l’abbigliamento e l’atteggiamento rumoroso in sala che per le doti artistiche tanto da ricevere l’appellativo del “matto”. Quest’aneddoto, raccontato dal giornalista Michele Boroni, è stato ricostruito in un documentario

Era il 1992 e a Viareggio era in corso il Noir in Festival, manifestazione dedicata al cinema e alla letteratura. Nel programma del festival era prevista la prima proiezione di “Reservoir Dogs”, prima vera proiezione mondiale del film che tutti conosciamo come “Le iene”. Quentin Tarantino non era ancora il Tarantino che tutti noi apprezziamo per i vari Pulp Fiction, Kill Bill, Bastardi senza gloria e i tanti altri titoli che compongono la sua biografia, ma era un regista agli esordi, alla prima grande prova con un pubblico “straniero”.  Tarantino seguì tutto il festival, in maniera “rumorosa” e partecipata ed era nel pubblico, senza che nessuno naturalmente l’avesse riconosciuto, della prima del suo film, tanto che per i suoi modi fu definito “il matto”.

L’aneddoto

Questo aneddoto è stato raccontato dal giornalista Michele Boroni, sul suo blog (qui potete leggere la storia nella sua forma integrale), ormai tredici anni fa. Proprio lo scorso anno, a poche settimane dalla premiazione di Tarantino al Festival del Cinema di Roma, Boroni ha ricondiviso questa vicenda sui propri canali social. Questa ripubblicazione ha avuto un successo clamoroso, aiutata anche dalla lettura integrale del testo in una puntata del podcast Morning di Francesco Costa, vicedirettore del Post e da Matteo Caccia su Radio 24.

 

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Il documentario

Nei giorni successivi Boroni fu contattato dal regista Davide Rapp, grande appassionato di Tarantino, che gli propose di scrivere e girare insieme un documentario su quella storia. Partì così la ricerca di fonti, testimonianze e telefonate per ricostruire e documentare quella vicenda. Da tutto questo, e tante interviste per tutta Italia, è nato “C’era una volta a Viareggio” il documentario di Moroni e Rapp “dedicato alla sorpresa di scoprire che il ragazzone americano vestito con bermuda, sneakers e t-shirt a tema musicale che rumoreggiava in sala, altri non era che il regista di quell’indimenticabile capolavoro cinematografico”. I primi quaranta minuti del documentario, su un totale di 1h35’, saranno presentati al Noir In Festival, che ora ha trovato casa a Milano, domenica 4 dicembre, in una edizione che omaggerà proprio Tarantino a trent’anni di distanza dall’uscita de Le Iene.

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