Un radar compatto, leggero e facilmente trasportabile, capace di monitorare infrastrutture e movimenti del terreno con la stessa precisione di sistemi molto più ingombranti e costosi. Si chiama Mirad ed è il progetto sviluppato da Echoes, società di ingegneria toscana (con sede a Pisa e uffici operativi a Livorno) che si è appena aggiudicata il Premio Innovazione Toscana, promosso dal Consiglio regionale.
Una tecnologia “su misura”
“Siamo una società di ingegneria – ci spiega Daniele Staglianò, CEO di Echoes -, progettiamo e sviluppiamo sistemi radar e anche i suoi sottosistemi, quindi non solo sistemi completi, ma anche i suoi componenti, sia la parte hardware che la parte software. Il nostro lavoro consiste nell’ascoltare i clienti e proporre loro delle soluzioni su misura, siamo un po’ degli artigiani sotto questo aspetto. Creiamo dei prodotti specifici su richiesta. In Italia, ma anche a livello europeo, esistono poche realtà come questa”.
È in questo contesto che nasce Mirad, evoluzione di prototipi sviluppati in passato e adattati al settore del monitoraggio ambientale e delle infrastrutture. La spinta è arrivata proprio dagli operatori sul campo, che chiedevano strumenti con dimensioni ridotte e facili da installare.
“Il nostro è un progetto innovativo rispetto ad altri perché riesce a monitorare frane, smottamenti e subsidenze con un sistema compatto e facilmente trasportabile. Parliamo di un sistema di circa 80 x 20 cm che pesa 8 kg, una sorta di pannello che fornisce le stesse performance dei sistemi competitor che, invece, stanno su dei binari in movimento. Questi ultimi hanno dimensioni anche di 3, 4 o 5 m e per essere installati, a volte, vengono utilizzati degli elicotteri. Il nostro sistema si porta a mano e può essere installato da una persona in pochi minuti”.

Innovazione per la sicurezza del territorio
L’applicazione è chiara: monitorare frane, smottamenti, subsidenze e infrastrutture a rischio. Grazie alla tecnologia radar, Mirad funziona in tutte le condizioni meteo, di giorno e di notte, a differenza di telecamere o laser scanner. In situazioni di emergenza, un operatore può piazzare il radar su un treppiede e ottenere subito misurazioni degli spostamenti del terreno.
I primi test sono stati condotti al laboratorio di Poggio Baldi, al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna, su una frana attiva monitorata dall’Università La Sapienza di Roma.
“Lo abbiamo provato lì a giugno – continua Staglianò – e in meno di sei ore di misurazioni, è emerso che una zona si stava muovendo di circa un millimetro all’ora. Sebbene minimo, questo movimento può tradursi in diversi centimetri in una settimana”. Dati che fanno la differenza per prevenire crolli e tutelare abitazioni, infrastrutture e vite umane.
Dalla Toscana al mondo
Il progetto ha già suscitato interesse internazionale, con potenziali accordi di distribuzione in Stati Uniti, Cina e Australia. Ma l’attenzione resta alta anche sul territorio regionale, dove i rischi idrogeologici sono una sfida quotidiana. “Stiamo lavorando per l’ottenimento delle certificazioni per la commercializzazione di Mirad. Il nostro obiettivo è fornire strumenti innovativi alle aziende specializzate nel monitoraggio, che poi li impiegano con competenze geologiche e ingegneristiche in diversi contesti”.
Due premi in pochi mesi

Per Echoes, il riconoscimento del Consiglio regionale arriva dopo un altro importante successo: pochi mesi fa, a giugno 2025, durante l’International Course of Geotechnical & Structural Monitoring che si è tenuto a Poppi, Mirad si era già guadagnato un premio di settore.
“In tre mesi – conclude – abbiamo ricevuto due premi, uno da esperti tecnici e uno da parte di enti istituzionali. Questo significa che la nostra tecnologia è stata riconosciuta innovativa sia dal mondo scientifico che da quello produttivo ed economico. E questo è sicuramente un invito ad andare avanti in questa direzione”.