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San Francesco, l’università di Pisa celebra il poverello d’Assisi nel 2026

A 800 anni dalla morte del patrono d’Italia una grande rassegna di eventi organizzati per ricordarne la figura: si parte con lo spettacolo di Cazzullo e Branduardi

Aldo Cazzullo e Angelo Branduardi

Spettacoli teatrali, concerti, lectio magistralis, seminari, mostre, film, progetti didattici: si annunciano oltre due mesi nel segno di San Francesco. L’Università di Pisa, attraverso il suo Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (Cidic), aprirà il 2026 con la rassegna intitolata “San Francesco 1226-2026. Spiritualità, Dialogo e Fratellanza nel mondo globale“. Da febbraio ad aprile, va alla riscoperta, a 800 anni dalla morte avvenuta il 3 ottobre 1226, della figura di San Francesco.

Si parte con la coppia Cazzullo-Branduardi

L’appuntamento inaugurale è fissato il 12 febbraio con la prima nazionale del nuovo spettacolo teatrale ‘Francesco‘ che vedrà in scena Aldo Cazzullo e Angelo Branduardi. In cartellone, il 21 marzo, anche il concerto in Duomo diretto dal pianista premio Oscar, Nicola Piovani, con letture affidate a Sergio Rubini, per la rivisitazione di ‘Pietas‘ e del ‘Cantico delle creature‘.

In cartellone anche l’incontro con Tomaso Montanari (19 febbraio), Luciano Fontana (27 febbraio), Alessandro Barbero (4 marzo), la direttrice di Qn Agnese Pini, Franco Cardini, Giovanna Botteri. In programma inoltre il progetto didattico che coinvolgerà in un concorso gli studenti delle terze medie di tutta la provincia di Pisa chiamati a riflettere sull’eredità di San Francesco. In palio una gita scolastica nei luoghi francescani.

Una figura a 360 gradi, dall’impatto enorme

“San Francesco – ha detto il rettore Riccardo Zucchiè una figura a 360 gradi, con un impatto enorme in tutti i campi. E’ un santo, che ha fondato un ordine religioso, ma non va dimenticato il suo contributo anche a livello culturale per la lingua italiana, nell’ambito delle arti figurative e dell’ecologia. E’ stata una delle figure ispirative della nostra cultura, della nostra civiltà, al di là dell’orizzonte strettamente cristiano. E questo è il messaggio che vogliamo trasmettere non solo alle nuove generazioni, ma anche alle nuove popolazioni ed etnie che saranno la civiltà del futuro”.

Saulle Panizza, direttore del Cidc, ha aggiunto “che lo sforzo fatto dall’ateneo è enorme, non solo per la quantità e lo spessore dei vari appuntamenti ma anche perché abbiamo voluto mettere la rassegna a disposizione gratuitamente di tutta la cittadinanza, oltre che degli studenti”.

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