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© Enrico Mazzoli

Cultura /

Fata Lumì, la BadaBimBumBand e la produzione su spazio e disabilità di Giuntini, tre spettacoli da non perdere a Mercantia 2022

Fino al 16 luglio nel borgo medievale di Certaldo alto si tiene Mercantia, il festival del quarto teatro. Tra street band, acrobati, performance teatrali sono quasi 70 gli spettacoli in scena ogni sera

120 artisti impegnati negli spettacoli, 69 repliche a sera e 29 compagnie teatrali coinvolte, questi sono alcuni numeri della 34esima edizione di Mercantia, il festival del quarto teatro iniziato proprio ieri, 13 luglio, nel borgo medievale di Certaldo Alto.

Musicisti, attori, street band, mimo, acrobati, circensi sono tantissime le anime del quarto teatro che si sono esibite sotto una splendida luna piena che ha illuminato il borgo, e che andranno in scena fino a sabato 16 luglio.

È stata una serata di successo con spettacoli di grande qualità – ha commentato il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini –. Abbiamo avuto una buona partenza con tante persone che sembrano aver ritrovato la Mercantia che conoscevano prima della pandemia. Ci tengo a ringraziare fin da subito tutte le centinaia di persone coinvolte, dagli artisti agli artigiani, chi si occupa della gestione e organizzazione, i volontari, le associazioni, tutti i dipendenti del Comune”.

In occasione di questa prima serata abbiamo incontrato tre artisti che, con le loro esibizioni, rappresentano le diverse anime di Mercantia e del quarto teatro.

BadaBimBumBand

Dal jazz a Celentano, passando per i Carmina Burana fino al folklore, la BadaBimBumBand torna ad esibirsi tra la folla di Mercantia con quattro spettacoli diversi. “Il nostro è uno spettacolo musicale e coreografico – ha detto Sandro Tani della BadaBimBumBan -. Non ha un filone ben preciso a livello musicale ma è molto eterogeneo, infatti, si parte da Celentano, poi i Led Zeppelin, ma anche la fuga in re minore di Bach, fino a Paolo Conte”. Quest’anno la street band empolese non si esibirà solo lungo il corso di via Boccaccio: “Abbiamo preparato un omaggio a Pasolini – ha proseguito Tani – con un brano di Ennio Morricone e poi un altro omaggio alla luna, tema di quest’anno, con un arrangiamento particolare ma non vorrei anticipare troppo”, e chi come noi è curioso potrà vedere questo spettacolo nell’arena del Convento degli Agostiniani.

Sandro Tani con sua moglie Elena Rocchini, fondatrice della prima street band di archi gli Archimossi, e i figli, Adele e Giovanni, hanno ricevuto un riconoscimento speciale dall’amministrazione proprio all’apertura della festa. Le loro carriere e i loro percorsi musicali si sono evoluti e intrecciati con Mercantia, che è cresciuta con loro. Sono tutti coinvolti, anche in questa XXIV edizione: Sandro con la Badabimbumband, Elena che intona “Sonata al Chiaro di Luna” di Beethoven al violino e Giovanni e Adele in duo nel chiostro del Convento degli Agostiniani. Nella targa che è stata loro donata si legge “Musicisti nell’anima”.

Fata Lumì

Quando entra in scena Fata Lumì si capisce fin dal fondo di via Boccaccio, perché tutta la strada si illumina subito e le persone, adulte o bambini che siano, sono ancora più sorridenti. Silvana Pirone, in arte Fata Lumì, è un’artista campana ma che ormai ha stretto un profondo legame con Certaldo e la Toscana, e che oggi è tornata ad accoglierla dopo i due lunghi anni della pandemia. Con le sue grandi ali da farfalla e la lunga treccia bianca, Lumì regala sogni illuminando gli occhi di ogni persona che passa per Via Boccaccio.

Tornare a Mercantia è stato un colpo senz’aria – ha detto Silvana Pirone -. È una gioia indescrivibile. Mi sento in sospensione perché ci sono vibrazioni molto forti. Seriamente avevo pensato di abbandonarla – ci confessa commossa Pirone – perché il covid mi aveva distrutto.” A metà tra l’installazione e il teatro del mimo Lumí regala luce, sorrisi e messaggi. Fata Lumì nasce infatti dall’incontro con le persone. “Dopo una scuola di mimo ho iniziato ad ascoltare i bambini e gli adulti, cosa volevano. L’incontro tra me e loro, in questo silenzio in sospensione, come dice anche in suo film Fellini, ha portato alla nascita della luce, delle ali da farfalla, ad essere più alta” tutti elementi che contraddistinguono Lumì. “La voce della luna (tema di questa edizione di Mercantia, ndr) è il silenzio che parla. È quel silenzio che sente Lumì quando bambini e adulti la guardano negli occhi” ha concluso Pirone.

 Benedetta Giuntini

“Memorie di una lunatica” è la produzione originale per Mercantia portata in scena dall’attrice empolese Benedetta Giuntini, con la regia di Massimo Corevi e la musica dal vivo di David Dainelli.

Tratto dal libro di Barbara Garlaschelli “Non volevo morire vergine” è stato contestualizzato appositamente per Mercantia, per uno dei cinque giardini segreti, la formula più intima di spettacolo che vanno in scena durante il festival. “Barbara è contrapposta alla Cristoforetti – ha detto Benedetta Giuntini – che tramite la stazione spaziale è alla ricerca di qualcosa nel mondo. Barbara lo fa attraverso la carrozzina. Queste due donne sono contrapposte, sembrano lontanissime tra loro. Invece c’è un filo conduttore che le lega”. Con questo spettacolo “racconterò la storia di Barbara, dal suo tuffo da uno scoglio dove poi resterà tetraplegica e lo racconto dando voce ad un personaggio che è lei stessa. In tutto questo c’è una grande leggerezza, non c’è mai un minimo di autocommiserazione, è un inno alla vita”, ha concluso l’attrice.

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