Si intitola proprio ‘Strage dei Georgofili’ l’opera che il maestro Stefano Patti ha donato oggi alla Regione Toscana in occasione della tavola rotonda “Dal maxi processo alle stragi di mafia del 1992-1993”, nel 32° anniversario della strage mafiosa che causò cinque morti nel cuore di Firenze.
L’arte a servizio della memoria
“Quest’opera donata dal maestro Patti rappresenta l’impegno della società civile e del mondo dell’arte rispetto all’importanza della memoria – ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani – in questi giorni lo stiamo ripetendo con forza perché è la pura verità. Non perdere il ricordo è fondamentale. La strage di via dei Georgofili fu un momento drammatico eppure cruciale per la città di Firenze. Quell’esplosione avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 maggio, nella stagione degli orribili e luttuosi attentati di Mafia che insanguinavano l’Italia, ci fece capire che anche la Toscana poteva essere colpita. Fu evidente, fin da subito, che la mafia era tra noi e che noi dovevamo reagire con fermezza e subito. La memoria è oggi uno degli strumenti più potenti che abbiamo per continuare a non abbassare la guardia rispetto a un fenomeno che ancora inquina la nostra società”.
Il presidente Giani ha partecipato al convegno di questa mattina insieme all’assessore regionale alla cultura della Legalità, Stefano Ciuoffo, e ad altri rappresentanti istituzionali tra cui la sindaca di Firenze Sara Funaro, la prefetta di Firenze Francesca Ferrandino, lo scrittore e regista del maxi processo di Palermo Aldo Sarullo, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde e il vicepresidente dell’Associazione delle vittime della strage di via dei Georgofili Daniele Gabbrielli.
L’esplosione del 27 maggio 1993
Il 27 maggio 1993, alle una e quattro minuti della notte, in via dei Georgofili, a Firenze, si verificò una terribile esplosione che sconvolse il centro storico distruggendo la Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili, sotto le cui macerie morirono la custode dell’Accademia, Angelamaria Fiume, ed i componenti della sua famiglia. Si incendiò inoltre un edificio di via dei Georgofili e tra le fiamme perse la vita Dario Capolicchio. Trentotto persone rimasero ferite. Subirono gravi danni numerosi edifici della zona, la Chiesa dei Santi Stefano e Cecilia e il complesso artistico e monumentale della Galleria degli Uffizi.