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The Bastard Sons of Dioniso aprono Settembre Prato è Spettacolo: “La nostra passione ci spinge a fare sempre cose nuove”

Venerdì 27 agosto all'Anfiteatro di Santa Lucia un doppio live ad alto tasso di rock, sul palco il trio della Valsugana e in apertura di serata la giovanissima Caterina entrambi formati dalla “palestra” di X Factor

1Bastards Sons Of Dioniso

Venerdì 27 agosto all’Anfiteatro di Santa Lucia un doppio live ad alto tasso di rock dà il via al festival “Settembre Prato è Spettacolo”. Sul palco saliranno i The Bastard Sons of Dioniso e in apertura di serata suonerà Caterina, entrambi formati dalla “palestra musicale” di X Factor.

The Bastard Sons of Dioniso, secondi a X Factor nel 2009, hanno all’attivo sette album e un EP e hanno realizzato importanti collaborazioni e aperture per artisti internazionali come Ben Harper, Robert Plant e Green Day e ottenendo numerosi premi e riconoscimenti – tra gli ultimi, la ‘Menzione Speciale del Premio Lunezia 2018’ per il valore musical letterario dell’album “Cambogia” e la Targa Tenco 2018 per il ‘Migliore Album Collettivo a Progetto’ con ‘Voci per la Libertà’. Il nuovo disco del trio dopo tre anni di silenzio è stato anticipato dai singoli “Tali e squali” e “Ribelli altrove” e noi non vediamo l’ora di sapere di più su cosa hanno combinato Federico, Michele e Jacopo.

Caterina – © Adriano Barioli

Ad aprire la serata Caterina, tra i nuovi volti del cantautorato femminile italiano, che, dopo l’esperienza in gara a X Factor nel 2016, nell’ultimo anno ha conquistato le principali playlist di Spotify, raggiungendo quasi 3 milioni di stream con il suo omonimo album d’esordio uscito a marzo 2020. I singoli “La Promessa” e “Abitudini” anticipano il prossimo disco di inediti: un lavoro che arriva dopo l’importante riscontro del primo album e dopo anni vissuti sui palchi di tutta Italia, in cui l’artista ha realizzato anche importanti aperture per artisti come Max Gazzè, Carmen Consoli, Irene Grandi, Cristina Donà, Simone Cristicchi e molti altri.

Ecco la nostra intervista ai Bastards Sons of Dioniso

Ciao ragazzi, nel 2009 avete partecipato a X-Factor e poi boom il successo. Oggi come vedete quest’esperienza? Si può dire che vi ha cambiato la vita?

Tutte le scelte ed esperienze che facciamo lungo il percorso che facciamo nella vita sono come una cascata di concause. Si pensa di andare in una direzione per poi arrivare ad un’altra. La differenza la fanno le persone che si incontrano lungo il percorso. Penso che il modo corretto di dire sia che è stata la vita a cambiarci la vita. Oggi ricordiamo quell’esperienza come un momento di vacanza, ci siamo molto diverti.

Mi ricordo benissimo una puntata di X-Factor in cui fracassavate a colpi di martello delle auto giocattolo. Mi ricordo che pensai che era il simbolo perfetto della vostra genuina gioia di vivere. Avete ancora oggi lo stesso spirito?

Gli ingredienti sono sempre quelli chitarra, basso, batteria e le tre voci. Lo spirito altrettanto, ma ora i giochi li rompono i figli di Federico.

Sono passati oltre 18 anni da quando avete cominciato a suonare, chi sono oggi i Bastard Sons of Dioniso?

Sembrerà banale, ma siamo sempre gli stessi. La nostra passione, la nostra amicizia ci hanno sempre sospinto a fare cose nuove. Partire, suonare, sudare, guidare. Di album in album abbiamo trascorso anni a divertire e divertirci con gli amici di festival e club che ci hanno sempre dato uno spazio per poter suonare. Ci sentiamo grati dell’affetto e dell’energia che le persone vecchie e nuove ci esprimono ai concerti e per questo non vediamo l’ora di ricominciare a pogare.

La nostra passione, la nostra amicizia ci hanno sempre sospinto a fare cose nuove. Partire, suonare, sudare, guidare 

Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro prossimo album? Quando uscirà?

Il prossimo lavoro è un concentrato degli ultimi tre anni di lavoro in studio e delle vicissitudini varie della vita. Sarà un disco molto energico, questo non possiamo negarlo. La nostra speranza è di uscire quando si potrà tornare a suonare nei club con delle condizioni che rendano sostenibile quel tipo di spettacoli. In questa fase, dopo la riapertura estiva c’è ancora molta incertezza su quello che sarà la stagione musicale invernale. Fare uscire un disco e non poterlo suonare sarebbe davvero un peccato.

Nel singolo “Ribelli altrove” dite che vorreste essere altrove. Vorrei chiedervi dove vorreste essere?

La prima strofa della canzone parla di quando la vita ti presenta delle sfide. I momenti più difficili, quelli che le persone che hanno ispirato questo brano hanno saputo affrontare. Alcune perdendo la loro battaglia, altre continuando a combattere. Quei momenti dove in gioco c’è tutto. Testualmente: “Sentila, sempre una novità, mi porta a spasso dove io vorrei stare altrove”. Ci sono sempre dei momenti nella vita in cui si preferirebbe essere da un’altra parte, dove essere accettati per quello che si è, dove non soffrire, dove sentirsi a casa. Invece ci tocca lottare, affrontare anche se stessi trovando la speranza anche contro ogni speranza. Spes contra spem.

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