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La Toscana resta in zona gialla: Rt sotto 1 e rischio basso

L’indice di trasmissibilità, che risulta sceso in tutta Italia, nella nostra regione è a 0,98 secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità

Ragazza con mascherina a Pisa - © Alliance Images

La Toscana resterà gialla per la prossima settimana. Lo annunciavano i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute e lo ha confermato il presidente della Regione Eugenio Giani in un post ieri sera su Facebook.

“Ho appena parlato con il Ministro Speranza: la Toscana per la terza settimana di fila sarà zona gialla ha scritto Giani – siamo una grande comunità, consapevole e attenta al rispetto delle regole come abbiamo ampiamente dimostrato in queste settimane. Adesso continuiamo così, manteniamo la responsabilità che ci appartiene e impegniamoci per diminuire sempre più i contagi. La #ToscanasiCura dipende da ciascuno di noi, forza!”

Rt in Toscana a 0,98

Secondo appunto la bozza del 36imo monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute – con dati al 20 gennaio relativi alla settimana dall’11 al 17 gennaio – l’indice di trasmissibilità Rt della Toscana rimane sotto la soglia di 1, per la precisione è a 0,98. Questo la qualifica come regione a basso rischio, insieme ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, e Liguria.

La buona notizia di ieri è che dopo cinque settimane di crescita ininterrotta, l’Rt è sceso in tutta Italia, collocandosi a quota 0,97, e sono calati anche i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ordinari. Ma è troppo presto per pensare ad una effettiva  inversione di rotta della curva epidemica da Covid-19: restano ancora troppi i decessi ed i casi – 472 le vittime nelle ultime 24 ore, con 13.633 nuove infezioni – e 12 regioni si mantengono comunque sopra la soglia critica del 30% di occupazione delle Rianimazioni.

Le misure di contenimento hanno funzionato

Nel documento dell’Iss si osserva una “diminuzione del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese, dovuta principalmente ad una diminuzione della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2, ma in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA”.

Dunque, il pericolo non è scampato, tanto che sono 12 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente), anche se il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, invece, è sceso sotto la soglia critica (30%).

I dati dell’ultimo monitoraggio indicano quindi che “le misure di contenimento e di restrizione hanno funzionato e che bisogna pertanto continuare a mantenere dei comportamenti prudenti, tanto più che siamo nel corso di una campagna di vaccinazione ed è bene non sovraccaricare le strutture sanitarie”, sottolinea il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

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