Cultura/

Leonardo nell’opera donata dall’artista cinese Weishan a Vinci

“Dialogo oltre il tempo e lo spazio” è grande statua in bronzo che raffigura il genio vinciano insieme a Qi Baishi, il padre della pittura moderna cinese

Si intitola “Dialogo oltre il tempo e lo spazio” la grande opera di bronzo alta tre metri donata dall’artista cinese Wu Weishan, direttore del Museo Nazionale d’Arte della Cina di Pechino, al Comune di Vinci. La scultura raffigura Leonardo insieme a Qi Baishi, considerato il padre della pittura moderna cinese, intenti in una sorta di ipotetica conversazione al di là del tempo e della distanza geografica. 

Un sentito omaggio a due artisti che seppero innovare in maniera inedita la tradizione figurativa del loro tempo. Due figure emblematiche, vissute a distanza di tempo e in luoghi geograficamente lontani, si incontrano per un dialogo immaginario, assurgendo a simbolo dell’incessante colloquio artistico e culturale tra Oriente e Occidente. 

L’opera verrà installata in modo permanente in uno spazio esterno antistante una delle vie d’ingresso al Museo Leonardiano, nella sede della Palazzina Uzielli, dove ha inizio il percorso museale dedicato a Leonardo. Una collocazione consentirà non soltanto una grande visibilità delle due statue, ma anche il loro suggestivo dialogo con il paesaggio circostante, ancora oggi simile a quello che fece da sfondo alla nascita e all’infanzia del Genio.

L’iniziativa cade nel 50imo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche fra Italia e Cina e al termine delle celebrazioni per il 500imo dalla morte di Leonardo. Il 17 gennaio è prevista una cerimonia inaugurale a cui sono annunciate autorità tra cui il sottosegretario alla Cultura Lorenza Bonaccorsi e il console generale della Cina a Firenze, Wang Wengang. Wu Weishan, oltre ad essere scultore, ricopre il ruolo di direttore del Museo Nazionale d’Arte di Pechino e di presidente dell’Associazione Cinese degli Scultori Urbani.

“L’accentuata verticalità che contraddistingue i due bronzi – spiega la direttrice del Museo Leonardiano, Roberta Barsanti – rende i due personaggi simili a tronchi secolari, dalle radici profonde quanto le culture alle quali appartengono. Nella collocazione che il Comune di Vinci ha riservato a questo monumento, i due protagonisti sono rivolti verso la natura, della quale entrambi furono attenti osservatori, e la loro presenza suggerisce un invito a soffermarsi sull’armoniosa bellezza del paesaggio circostante, modellato nel corso del tempo dalla mano dell’uomo”.

 

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