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Migliorano qualità dell’aria e acque di balneazione, peggiorano i fiumi: il rapporto di Arpat

Presentato l’Annuario 2022 dell’Agenzia per la protezione ambientale della Toscana, che ha analizzato cento parametri

Isola d’Elba

L’ambiente toscano ha bisogno di molta cura e attenzione: è quanto emerge dall’Annuario 2022 di Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, che è stato presentato oggi in Regione.
Nel complesso ci sono stati lievi miglioramenti per la qualità dell’aria e lievi criticità per le acque superficiali, mentre le acque di balneazione mantengono un livello eccellente. L’annuario, grazie a circa 100 indicatori ambientali fornisce un quadro ampio e approfondito sulla situazione dei vari comparti ambientali della Toscana.

“L’Annuario è uno specchio che ci mostra cosa sta davvero succedendo – ha sottolineato il presidente della Toscana, Eugenio Giani – quale è il reale impatto ambientale della nostra società, cosa dobbiamo davvero agire per ridurre il nostro peso ambientale, proteggendo l’ecosistema. Giunto alla sua undicesima edizione, costituisce la sintesi dell’attività di controllo, monitoraggio e supporto tecnico svolta da ARPAT sulle sei aree tematiche nelle quali è articolato il volume: aria, acqua, mare, suolo, agenti fisici e sistemi produttivi. Grazie ai tecnici, ai ricercatori, a tutti i dipendenti di ARPAT ed al suo direttore per l’ottimo lavoro svolto e per averci fornito anche quest’anno un quadro approfondito della situazione della Toscana”.

Qualità dell’aria in miglioramento, acque di balneazione eccellenti

Per quanto riguarda la qualità dell’aria a fronte di una “situazione complessivamente positiva”, non mancano alcune criticità per tre inquinanti: Pm10, biossido di azoto e ozono, soprattutto nella zona del Valdarno, della piana Lucchese e di Firenze. Per quanto riguarda lo stato dei fiumi, il 2% raggiunge nel 2021 l’obiettivo di qualità ecologica elevata, il 41% lo stato buono. Confrontando i dati 2019-2021 con il triennio precedente emerge, spiega Arpat, una riduzione dei corsi d’acqua in classe elevata, buona e sufficiente e un aumento del numero dei corsi d’acqua classificati come scarsi e cattivi.

Per quanto riguarda il mare, nel triennio 2019-2021 Arpat rileva uno stato ecologico “elevato/buono per tutti i corpi idrici” accetto quelli della costa del Serchio e costa Albegna. Mentre lo stato chimico risulta essere “non buono” per tutta la costa, in particolare per la presenza di mercurio e difenileteri bromurati nei pesci, oltre al mercurio nelle acque.
Con riferimento alla posidonia, dice Arpat, “lo stato di qualità ecologica di questa pianta marina è risultato tra buono ed elevato”.

Per quanto riguarda infine la qualità delle acque di balneazione, nel 2021 il 96% delle aree e quasi il 99% dei km di costa controllati sono risultati in classe eccellente.

Verso il Piano regionale per la transizione ecologica

“Questo approfondito quadro conoscitivo – ha commentato l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni – da una parte mette la Regione nelle condizioni di poter assumere con consapevolezza piena scelte importanti per la Toscana, dall’altra garantisce ai cittadini un accesso trasparente e a 360 gradi ai dati ambientali. L’Annuario rappresenta anche una solida base per affrontare il nuovo Piano regionale per la transizione ecologica, la cui legge istitutiva è stata recentemente approvata in Consiglio regionale, un nuovo e più moderno strumento per la programmazione in materia di sviluppo sostenibile e contrasto ai cambiamenti climatici. Le sfide di questo tempo, aggravate anche dalla situazione internazionale, necessitano di essere affrontate con mezzi adeguati, in questo senso è indispensabile il lavoro scrupoloso e costante dell’agenzia ARPAT, che svolge un ruolo tecnico indispensabile per la Regione. È nostra intenzione continuare ad accrescerne le professionalità e il ruolo”.

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