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Il cibo che fa bene, la salicornia contro il fegato grasso: lo studio dell’Università di Pisa

I germogli di questa pianta sono un alimento prezioso soprattutto per coloro che soffrono di malattie cardiovascolari, disturbi epatici e steatosi. Importanti anche le sue virtà ambientali: è in grado di estrarre i sali dal terreno e contrastare l’impoverimento idrico

Salicornia - © Adobe

L’estratto dei germogli di salicornia europea come rimedio per prevenire la steatosi epatica, più conosciuta come “fegato grasso”, una condizione frequente e spesso asintomatica che in alcuni casi può compromettere l’organo e la sua funzionalità. La pianta amata dagli chef si scopre così avere importanti proprietà depurative come rivela uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Antioxidants e condotto nell’ambito del progetto europeo HaloFarMs.

Per la prima volta scienziati e scienziate hanno dimostrato che “Alla luce di questi risultati, la salicornia emerge come [mark]un alimento prezioso da inserire nei pasti, soprattutto per coloro che soffrono di malattie cardiovascolari, disturbi epatici e steatosi”, commenta la professoressa Annamaria Ranieri dell’Università di Pisa.

La pianta che fa bene anche all’ambiente

La salicornia è una pianta capace di vivere in terreni salini e marginali in condizioni proibitive per la maggior parte della vegetazione. Qui la pianta esercita una importantissima funzione ecologica per la sua capacità di estrarre i sali dal suolo: serve infatti a contrastare l’impoverimento idrico dei terreni.

“Oltre a questo fondamentale ruolo ecosistemico, la salicornia è quindi un alimento che può avere una funzione importante nella dieta – continua Ranieri – come emerge dalla nostra ricerca gli estratti di questa pianta testati su modelli animali evidenziando un recupero completo dalla steatosi epatica”. Lo studio sulla salicornia si è svolto nell’ambito di HaloFarMs, un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Programma PRIMA, la Partnership per l’innovazione del settore idrico e agro-alimentare nell’area mediterranea promossa dall’Unione Europa con la partecipazione di 19 paesi.

Alla base di HaloFarMs c’è l’idea di sviluppare e ottimizzare nuovi sistemi di agricoltura sostenibile basati sull’uso delle piante alofite, cioè capaci di vivere in terreni salini. Oltre a desalinizzare il suolo, le alofite vengono studiate per impiegarle anche  nell’industria cosmetica, alimentare e veterinaria.

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