Ambiente/

Scoperta all’ombra della Torre di Pisa, trovati licheni rari che puliscono l’aria

Nell’Orto Botanico dell’Università, i ricercatori hanno trovato un’alta concentrazione di organismi, alcuni in via di estinzione, in grado di purificare l’ambiente circostante dai metalli pesanti

Oplus_0

Nell’Orto Botanico dell’Università di Pisa, a due passi dalla Torre pendente, i ricercatori hanno trovato licheni rari, alcuni in via di estinzione, in grado di purificare l’aria dai metalli pesanti. Un ritrovamento inusuale, per il luogo e per la concentrazione degli organismi: ben 57 licheni (organismi composti da un fungo e un alga) che crescono cioè sulla corteccia degli alberi, più un fungo.

Il team di ricerca dell’ateneo pisano ha rilevato anche specie rinvenute per la prima volta in Toscana e la presenza diffusa di licheni tolleranti all’azoto, probabilmente associata alle condizioni ambientali urbane.

Chrysothrix candelaris

Lo studio, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze Slovacca, è stato pubblicato sulla rivista Italian Botanist ed è partito da una tesi di laurea triennale in Scienze Naturali e Ambientali. “In un recente studio è stato calcolato che nelle aree protette italiane ci si possono attendere circa 59 specie di licheni epifiti per chilometro quadrato, mentre nel nostro caso, in contesto urbano e su una superficie di soli 0,02 chilometri quadrati, ne sono state censite ben 57 – racconta Lorenzo Peruzzi, botanico del dipartimento di Biologia –  I giardini botanici nei centri urbani sono infatti isole verdi che offrono rifugio a diversi organismi animali e vegetali, compresi i licheni, che compaiono spontaneamente grazie alla diversità di micro habitat presenti e alla ricchezza di specie arboree”. I licheni svolgono anche un’altra importante fuzione: possono essere utilizzati come bioindicatori dell’aria, monitorandone la qualità.

Fra le specie trovate, due (Arthopyrenia platypyrenia Coenogonium tavaresianum) sono nuove segnalazioni per la Toscana. Il primo è un fungo non-lichenizzato di ridottissime dimensioni, poco noto e poco segnalato a livello europeo, in Italia questa specie era nota sinora solo in Calabria. Il secondo colonizza tipicamente boschi umidi della costa tirrenica, è una specie a rischio di estinzione, ma nell’Orto Botanico cresce abbondantemente sulla scorza di un esemplare di cedro della California.

I più popolari su intoscana
intoscana
Privacy Overview

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.