Il presidente Eugenio Giani ha incontrato a Palazzo Strozzi Sacrati le organizzazioni sindacali e una delegazione di lavoratori dello stabilimento Beko di Siena per fare il punto dopo l’accordo quadro firmato il 14 aprile a Roma, presso il Mimit.
L’incontro è servito a ribadire l’impegno della Regione, sempre al fianco di sindacati e operai al tavolo delle trattative. Anche in queste ore che il presidio degli operai continua, a dispetto del ponte del Primo Maggio, per salvare stabilimento e posti di lavoro e più in generale il manifatturiero a Siena.
Un momento importante di confronto
“Ho voluto questo momento per un confronto con i sindacati e i lavoratori della Beko – ha spiegato il presidente Giani -. Abbiamo vinto la prima battaglia quella che ha impedito quanto era stato paventato a novembre con le lettere di licenziamento, ossia la dismissione dello stabilimento”.
Una lotta contro il tempo per salvare la realtà più rappresentativa del manifatturiero a Siena, la scadenza è il 31 dicembre 2025, e impedire che l’ultima grande industria lasci la città del Palio. Come sottolineato dai sindacati e dagli operai a più riprese.
Una sfida aperta per tutta la Toscana
“Questa è una sfida per tutta la Toscana – ha spiegato Giuseppe Cesarano, segretario Fim Siena-. Il territorio non si può permettere di perdere un soggetto industriale di questa portata. Non si può vivere solo di turismo a Siena. Credo che sul territorio ci siano distretti industriali che possono fare da volano a questa vertenza, dobbiamo stare attenti a cogliere tutte le opportunità che ci possono essere”.
Daniela Miniero, segretaria Fiom ha aggiunto che “questa è una vertenza che è diventata l’emblema di come la buona politica e come soprattutto la lotta dei lavoratori, la determinazione, la compattezza e la dignità dimostrata in questa militanza pagano“.
Le prossime tappe della vertenza
Miniero ha tenuto a ribadire che l’accordo ministeriale è stato prezioso “per poter ora continuare quel percorso in sinergia con politica locale e Regione Toscana al fine di arrivare al risultato finale: dare continuità a quel sito attraverso la reindustrializzazione”.
Un obiettivo chiesto a gran voce anche dal segretario della Uilm Massimo Martini che attende come tutti a Siena, ai primi di luglio, la visita del ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “Vorremmo che in quella data ci portasse il primo risultato: l’acquisizione dell’immobile da parte di Invitalia. Lo abbiamo chiesto in modo molto esplicito” ha ricordato.
Giani e l’impegno della Regione Toscana
Al presidente Giani il compito di tirare le fila dell’incontro: “Oggi lo stabilimento, fino al 31 dicembre del 2025, sarà in attività e ciò ci permetterà di fare quel passaggio di proprietà dello stabile a una società pubblica come Invitalia“. Un punto di partenza per progettare il futuro con sindacati e operai.
“Dobbiamo pensare a nuove strategie per mantenere un presidio manifatturiero, metalmeccanico nella città di Siena – ha concluso Giani -. Come Istituzioni dobbiamo seguire e stare accanto agli operai dando loro delle prospettive concrete. L’impegno prosegue per il loro futuro in una battaglia che ci ha visto uniti e che ci vedrà sempre più coesi”.