Galileo e la sua rivoluzione scientifica protagonisti Osaka, in Giappone, per l’Expo 2025. Il 10 settembre, il progetto di divulgazione realizzato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, il Museo Galileo di Firenze e VIS – Virtual Immersions in Science, primo spinoff nella storia della Scuola Normale di Pisa, entra nel padiglione Italia.
Si chiama “Galileo’s Legacy” ed è un approccio innovativo al padre del metodo scientifico fondato sull’osservazione e la verifica, utilizzando tecnologie immersive che rendono la didattica più immediata e fruibile. “Traduce la ricerca astrofisica in un’esperienza formativa e inclusiva”, dice Roberto Ragazzoni, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Il progetto mette a sistema competenze e reti internazionali. “Affianchiamo alla didattica la diplomazia scientifica – aggiunge – perché una cittadinanza scientificamente preparata è il fondamento di ogni efficace azione diplomatica”.
Galileo’s Legacy
L’evento prevede tre momenti principali: un laboratorio didattico per le scuole, il video immersivo disponibile in nove lingue prodotto da VIS e una tavola rotonda internazionale. Due classi di studenti liceali giapponesi parteciperanno al laboratorio didattico “Beyond Galileo: tracking the sunspots”, che ripercorre le osservazioni solari di Galileo utilizzando un approccio critico e sperimentale. Le studentesse e gli studenti entrerano nella storia e nella vita di Galileo grazie a un video a 360 gradi in realtà virtuale che racconta, in 10 minuti, i momenti salienti della vita dello scienziato scienziato pisano, le sue rivoluzionarie scoperte e il processo del 1633.
Fondamentale il contributo di chi custodisce parte di questa immensa eredità. Il Museo Galileo, spiega il suo direttore esecutivo Roberto Ferrari, “diffonde questo straordinario lascito, testimoniando come le sfide affrontate dal grande scienziato e le sue intuizioni abbiano aperto la strada a un nuovo modo di intendere la conoscenza: non come patrimonio esclusivo, ma come risorsa universale. In questa prospettiva, la storia della scienza non è soltanto una cronaca di scoperte, ma un’autentica lezione di epistemologia e di coraggio intellettuale, che continua a ispirare il dialogo tra culture e a promuovere la cooperazione internazionale. È questo lo spirito che anima la diplomazia scientifica: fare della scienza un ponte tra i popoli, uno strumento di pace, di progresso condiviso e di valorizzazione del sapere come bene comune dell’umanità”.