Un nuovo modo di raccontare il legame tra arte e vino prende forma in Italia, e parte anche dalla Toscana. Si chiama MetodoContemporaneo: è il primo osservatorio nazionale dedicato al dialogo tra arti contemporanee e paesaggio vitivinicolo.
Un progetto promosso dall’Università degli Studi di Verona con BAM! Strategie Culturali, che ha mappato le cantine italiane in cui la cultura del vino si intreccia con l’arte, l’architettura, il paesaggio e la comunità. Non un semplice archivio, ma una piattaforma online che racconta con testi, immagini e schede dedicate oltre 60 realtà in Italia.
Luoghi dove il mecenatismo artistico si esprime attraverso installazioni site-specific, collezioni permanenti, residenze d’artista e premi per giovani creativi. Viene fotografato un fenomeno in crescita che restituisce un nuovo paesaggio culturale, in cui la produzione vitivinicola si fa strumento di innovazione, racconto e valorizzazione dei territori.
Le cantine protagoniste del I evento diffuso
Il debutto ufficiale del progetto avverrà il 17 e 18 ottobre con MetodoContemporaneo. Itinerari diffusi tra arti, vino e paesaggio, un evento che coinvolgerà 14 cantine dal Trentino alla Sicilia, aprendo al pubblico i luoghi dove arte e vino dialogano in modo più compiuto.
Tra queste, la Toscana sarà tra le regioni più rappresentate, confermando il suo ruolo centrale nella storia del mecenatismo legato al vino e nel panorama del wine & art tourism.

Un salto in vigna e in cantina tra arte&vino
Protagoniste tre cantine simbolo di questa identità: Castello di Ama (Gaiole in Chianti, Siena), dove dal 2000 il connubio tra grandi vini e arte contemporanea ha dato vita a una delle collezioni più note in Italia, con opere di Anish Kapoor, Daniel Buren, Hiroshi Sugimoto e Louise Bourgeois integrate nel paesaggio del borgo. Per l’occasione, venerdì 17 ottobre, alle ore 11, si terrà la visita “Un microcosmo di tempo, storia, natura e arte”.
Da Tenuta CastelGiocondo – Frescobaldi (Montalcino, Siena), sede della collezione Artisti per Frescobaldi, progetto che unisce la tradizione vitivinicola al sostegno della creatività contemporanea, sempre il 17 ottobre, alle ore 16, la tenuta aprirà le porte per una visita guidata alla collezione, tra le vigne e le sale dedicate agli artisti invitati dal 2012 a oggi.
Rocca di Frassinello (Giuncarico, Grosseto), firmata da Renzo Piano, esempio emblematico di come l’architettura contemporanea possa dialogare con la storia e la natura maremmana. Sabato 18 ottobre, alle 11.30, è prevista la visita alla cantina e al Museo Etrusco, seguita dalla cerimonia del vino conciato, rito simbolico che intreccia passato e presente.
Un osservatorio sul paesaggio culturale del vino
MetodoContemporaneo nasce come osservatorio permanente, primo nel suo genere in Italia, per documentare e valorizzare la crescente relazione tra arte contemporanea e territori del vino.
Il progetto è l’esito della ricerca NUPART – Per un nuovo paesaggio culturale, coordinata dai professori Monica Molteni e Luca Bochicchio dell’Università di Verona, nell’ambito del PNRR CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society.
La piattaforma digitale offre una mappa interattiva delle cantine coinvolte, con [mak]kschede di approfondimento, interviste e contributi multimediali[/mark], oltre a una bibliografia aggiornata sul tema. L’obiettivo è quello di costruire uno strumento di ricerca e di divulgazione, utile a studiosi, turisti e appassionati, per comprendere come la cultura contemporanea stia trasformando il paesaggio vitivinicolo italiano.

Un network nazionale, con radici toscane
La Toscana emerge nel progetto non solo per la quantità e la qualità delle realtà coinvolte, ma anche per la storia lunga del suo dialogo con l’arte. Dai pionieri come Castello di Ama ai progetti più recenti delle grandi famiglie del vino – come Frescobaldi e Rocca di Frassinello – la regione ha saputo fare dell’arte un linguaggio identitario e uno strumento di racconto del territorio.
“Le cantine toscane rappresentano uno dei modelli più avanzati del legame tra impresa e cultura -spiega Monica Molteni, docente di Museologia all’Università di Verona e coordinatrice scientifica del progetto-. MetodoContemporaneo nasce anche per riconoscere e condividere queste esperienze, creando ponti tra il mondo del vino, quello dell’arte e la società civile”.