Era rimasto nascosto per tre secoli e ora l’altare del Crocifisso Datini è tornato alla luce per essere restituito alla città di Prato.
L’altare, ritrovato e recuperato durante i lavori di restauro alla chiesa di San Francesco, venne costruito nell’ottobre 1383 all’interno della controfacciata per accogliere l’antico Crocifisso trecentesco che ancora oggi si conserva in chiesa.
La nicchia del Trecento dimenticata
Nei secoli passati questa nicchia, affrescata dall’artista Pier Antonio Michi, fu coperta con una parete di tamponamento e il Crocifisso Datini venne spostato sull’altare maggiore. Con il tempo la memoria di questo altare si era persa, ma grazie a uno studio di Francesco Marchese, coordinatore del progetto di restauro della chiesa di San Francesco, ne è stata ricostruita la storia e la localizzazione, fino a renderne possibile il ritrovamento.

Marchese ha ritrovato anche la tela sagomata che Pier Antonio Michi aveva dipinto per esaltare il Crocifisso, raffigurante San Francesco e altri santi con Francesco Datini.
Il grande quadro si trovava nel salone di Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia di Prato, dopo essere stato per circa un secolo nelle collezioni comunali. Anche questa opera è tornata a casa, ma soprattutto è tornata ad accogliere il Crocifisso Datini.
L’altare del Crocifisso Datini verrà svelato alla cittadinanza sabato 15 novembre alle ore 10.