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A Carrara nasce l’Osservatorio dei prezzi sul marmo per garantire la filiera

Si comincerà con una prima fase sperimentale di dodici mesi, prorogabile di altri dodici mesi, per definire la definitiva strutturazione del nuovo organismo, finanziato dal Comune di Carrara con 60mila euro

Cave

Il Comune di Carrara ha approvato uno schema d’accordo con Camera di commercio Toscana Nord Ovest e Consorzio Zona industriale apuana per la costituzione dell’Osservatorio sui prezzi del marmo.

Si tratta di un nuovo organismo che, come prevede il regolamento comunale per la concessione degli agri marmiferi, avrà lo scopo di garantire una conoscenza approfondita della filiera del marmo, comparti di escavazione, lavorazione e commercializzazione dei materiali lapidei.

Lo scopo è misurarne l’impatto diretto, indiretto e l’indotto sul tessuto economico-sociale del territorio.

Si comincerà con una prima fase sperimentale di dodici mesi, per definire la definitiva strutturazione del nuovo organismo, finanziato dal Comune di Carrara con 60mila euro.

Cava di marmo (Carrara)

“La nascita dell’osservatorio sui prezzi del marmo rappresenta un importante passo verso il futuro del settore – sottolinea la sindaca di Carrara Serena Arrighi -. Questa amministrazione ha cercato di portare avanti un nuovo modo di rapportarsi che rappresenta non solo la storia e il presente di Carrara, ma anche il principale settore economico cittadino. L’osservatorio dei prezzi permetterà una conoscenza sempre più approfondita dell’intero ciclo del marmo e valutarne nel dettaglio le ricadute. Rappresenta un passaggio fondamentale in un complesso percorso di sviluppo”.

“Siamo stati in grado di gestire un passaggio fondamentale come quello del 31 ottobre scorso – prosegue Arrighi – quando sono state siglate 57 convenzioni tra il Comune di Carrara e le imprese escavatrici, 17 invece le certificazioni Emas registrate. Tutto ciò permette a tutti noi, amministrazione e aziende, di guardare al futuro con maggiore tranquillità e con qualche certezza in più. Abbiamo riallacciato i rapporti con i protagonisti del mondo marmo: sindacati, lavoratori, imprenditori e associazioni di categoria, per un confronto sulle prossime sfide che si chiamano filiera, tracciabilità, marchio del marmo, cultura e formazione, per sviluppare un distretto che vada oltre alla escavazione e abbracci lavorazione, arte e scultura, ma anche tecnologia, automatizzazione, design, architettura e studio dei materiali”.

Marmo Carrara, Cava Michelangelo
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