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Affidamento familiare, la Toscana si conferma regione modello

Le nuove linee di indirizzo per le procedure operative dei 24 centri affidi discusse in un ciclo di incontri. Spinelli: “Un risultato frutto di un lavoro di squadra”

infanzia

In Toscana il ricorso all’affidamento familiare si conferma superiore alla media nazionale. Un esempio virtuoso per altre realtà. Ora, a rendere omogenee e condivise le procedure operative per l’affidamento familiare nei 24 centri affidi della Regione, sono arrivate le nuove linee di indirizzo regionali.

Una novità al centro dell’incontro svoltosi a Firenze presso il centro “Il Fuligno”,  alla presenza dell’assessora regionale per le politiche sociali Serena Spinelli. La tappa finale del breve tour di incontri realizzati nelle tre aree vaste della Toscana in collaborazione con il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e con l’Istituto degli Innocenti, per condividere l’aggiornamento degli indirizzi operativi e approfondire i temi normativi e procedurali legati all’affidamento familiare dei minori.

Una folta platea composta da più di un centinaio di operatori dei centri affido e dei servizi socio-sanitari territoriali, assistenti sociali, psicologi e associazioni del terzo settore ha partecipato alla discussione che ha visto anche la partecipazione di Silvia Chiarantini, presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze.

Affidamento familiare, in Toscana sopra la media

Sono molto soddisfatta della grande partecipazione a tutti e tre gli incontri – ha sottolineato Serena Spinelli nel suo intervento – segno chiaro di una forte motivazione da parte di tutti coloro che sono chiamati a utilizzare questi indirizzi operativi. La cura degli operatori verso tanti minori che vivono una fase delicata della loro vita familiare è evidenziata anche dai risultati: l’incidenza in Toscana del ricorso all’affidamento familiare è superiore alla media nazionale”.

Spinelli: “Un risultato frutto di un lavoro di squadra”

Quello che vogliamo è sempre garantire diritti, protezione e opportunità ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, a prescindere dalle condizioni di partenza e quindi a partire da chi ha più bisogno. L’affidamento familiare – prosegue l’assessora – costituisce una delle forme più belle e generose di aiuto per i minori in situazioni di difficoltà. Questo documento ha lo scopo di supportare l’intero percorso di affidamento in tutti i centri regionali ed è frutto di un lavoro che abbiamo voluto realizzare in maniera condivisa con tutti i soggetti convolti, a partire proprio dal confronto con chi opera quotidianamente in un ambito così delicato e complesso”.

Serena Spinelli

Uno strumento condiviso per i Centri Affidi

Il documento con le nuove linee d’indirizzo sull’affido è il risultato dell’operato di un gruppo di lavoro del Tavolo di Coordinamento regionale sull’affido, coordinato da due ricercatori dell’Istituto degli Innocenti e del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza.

Il lavoro nasce dall’esigenza avvertita da parte degli operatori dei Centri Affidi della Regione Toscana di rendere più omogenee le procedure operative, pur nel rispetto delle specificità organizzative e territoriali, attraverso la promozione di un linguaggio comune e prassi operative condivise, anche in riferimento alla collaborazione tra ambito sociale e ambito sanitario.

Il documento è stato redatto a partire dal confronto tra le procedure diffuse nei vari Centri Affidi toscani che hanno permesso di produrre una prima bozza che è stata progressivamente integrata, modificata e approfondita.

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