Enogastronomia /

Agnello del Centro Italia IGP: un racconto di storia e territorio

La rubrica regionale Nato in Toscana dedica un nuovo video a questa produzione d’eccellenza che incorpora secoli di cultura pastorale, selezione delle razze autoctone e profondo legame con l’ambiente

Allevamenti all’aperto, alimentazione naturale a base di latte materno, foraggi locali e il rispetto delle stagioni: è da questi principi che nasce l’Agnello del Centro Italia IGP, simbolo di una tradizione pastorale profondamente radicata nei territori toscani e delle regioni limitrofe. Una filiera che tutela qualità e tipicità, valorizzando razze autoctone e metodi di allevamento rispettosi dell’ambiente e del benessere animale. Un prodotto che porta in tavola non solo una carne dal gusto unico e genuino, ma anche la storia di comunità.

La rubrica Nato in Toscana

L’Agnello del Centro Italia IGP è anche protagonista della rubrica Nato in Toscana, un’iniziativa che rientra tra le attività informative messe in piedi grazie all’intesa che la Regione Toscana ha siglato con le associazioni dei consumatori del Comitato Regionale Consumatori Utenti (CRCU) e le organizzazioni professionali dell’agricoltura (Confcooperative, Lega Coop, Cia, Coldiretti, Confagricoltura).

Scopo della campagna è far conoscere al pubblico i prodotti che mangiamo, da dove provengono, il loro valore nutraceutico e come si collocano nella piramide alimentare toscana.

Nell’ambito di questo protocollo, verranno realizzati dei video per raccontare l’offerta agroalimentare regionale, in particolare i 16 prodotti DOP e i 15 IGP.

Agnello del Centro Italia IGP


L’Agnello del Centro Italia IGP si ottiene dalla carne fresca di agnelli di età inferiore a 12 mesi, disponibile in tre tipologie differenti per peso, tenore di grasso e conformazione: agnello leggero, di peso, a busto, compreso tra 8 e 13 kg; agnello pesante, di peso superiore a 13 kg; castrato, di peso pari o superiore a 20 kg.

Il prodotto è ottenuto da razze e da incroci fortemente radicate nella zona di produzione. Questo profondo legame del patrimonio genetico al territorio permette il maggior vantaggio di questi ovini nell’accrescimento rispetto ad altre razze allevate nel medesimo areale.

Gli agnelli sono allattati con latte materno fino allo svezzamento e poi alimentati con foraggi costituiti da essenze spontanee di prati e di prati-pascolo, leguminose e/o graminacee provenienti esclusivamente dall’areale. L’allevamento si svolge all’aperto per almeno 8 mesi, l’agnello nasce e viene allevato nell’ambito della medesima azienda.

Cenni storici

Allevamento ovino, foto storica

L’allevamento ovino è presente nell’Italia Centrale da tempi remoti e ha sempre avuto grande importanza per la popolazione e per l’economia locale. La transumanza, pratica secolare, è stata legata alla produzione della lana, del latte, per la produzione dei formaggi e l’allattamento dell’agnello leggero.

In cucina

La carne di Agnello del Centro Italia IGP è molto apprezzata nella cucina toscana. Può essere impiegata sia in ricette tradizionali, in padella o arrosto, sia in preparazioni innovative come gli arrosticini ed è di solito accompagnata da verdure e patate e da un calice di vino rosso toscano.

Ricette tradizionali toscane

Come riconoscere il prodotto

Tutte le fasi del processo produttivo sono monitorate dall’organismo di controllo. L’etichetta, che consente identificazione e rintracciabilità della carne, contiene: – denominazione “Agnello del Centro Italia” e logo; – logo dell’Unione con la dicitura “Indicazione Geografica Protetta” o l’acronimo “I.G.P”; – tipologia del prodotto (Leggero; Pesante; Castrato).

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