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Alluvione in Toscana, emergenza rifiuti: Giani firma l’ordinanza per lo smaltimento speciale

Create nuove aree di stoccaggio. Giani: “Almeno una in ogni Comune nelle quali i rifiuti potranno restare fino a quando saranno smaltiti”. Appello dell’assessora Monni contro i prezzi eccessivi degli spurghi: “Servizio affidato a Publiacqua”

alluvione in Toscana – raccolta rifiuti

“La questione dei rifiuti sarà il tema centrale delle prossime ore”, ha detto il presidente della Regione e Commissario per l’emergenza Eugenio Giani che ha firmato un’ordinanza per lo smaltimento di rifiuti speciali e spurghi.  “Oggi il meccanismo istintivo per le persone è quello di depositare i rifiuti davanti a casa, ma in realtà i cumuli stanno creando un restringimento degli assi stradali e di conseguenza difficoltà di circolazione che si riflettono anche a distanza di chilometri”.

Cosa dice l’ordinanza

L’ordinanza dispone la creazione di ulteriori aree di stoccaggio, oltre alle isole ecologiche di Alia, “almeno una in ogni Comune – dice Giani –  nelle quali i rifiuti potranno restare fino a quando saranno smaltiti, negli impianti della nostra Regione ma anche in impianti messi a disposizione dalla generosità e dalla solidarietà delle altre Regioni”.

Alluvione Toscana – © Paolo Lo Debole

Con l’ordinanza n. 4 del 3 novembre la Regione aveva chiesto ai Comuni di individuare aree di primo stoccaggio, funzionali per semplificare e accelerare l’attività del gestore del servizio di raccolta. Ora, con il nuovo provvedimento, si chiede, invece, alle amministrazioni di indicare aree per i fanghi palabili e viene inoltre avviata la ricerca di ulteriori aree di stoccaggio di più grandi dimensioni, situate fuori dai centri abitati, dove i rifiuti potranno restare fino al loro avvio allo smaltimento finale.

Gli spurghi

La Regione sta lavorando anche per evitare fenomeni di cartello e speculazioni. “Stiamo assistendo alla richiesta di cifre esageratamente fuori mercato per offrire questo tipo di servizio, dunque con la nuova ordinanza ho disposto che sia il gestore del servizio idrico, quindi Publiacqua, a coordinare l’attività, contrattualizzare e gestire il rapporto con gli spurghisti”, conferma Giani.

“Sappiamo che i cittadini esasperati hanno iniziato a chiamare ditte private per liberare dall’acqua e dal fango le loro abitazioni – ha detto l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni – e purtroppo, in mezzo a tanti che stanno dando una mano, c’è anche chi ha provato ad approfittarsi della situazione chiedendo cifre assolutamente spropositate. Stiamo lavorando con Puliacqua, che è l’unico soggetto che vi invitiamo a contattare per questo tipo di operazioni. Saranno loro a mandare operatori per la rimozione di fango e acqua dagli interrati e i cittadini non dovranno pagare questo intervento. A breve sarà attivato un numero verde”.

La gestione dei rifiuti post alluvione

Ecco quanto dispone l’ordinanza per le diverse tipologie di rifiuti:

Sedimenti (fanghi acquosi): saranno gestiti direttamente da Publiacqua tramite la contrattualizzazione ed il coordinamento degli spurghisti. Se si tratta di acque non contaminate potranno essere reimmessi direttamente in alveo (dopo aver avuto il via libera dell’Autorità idraulica e del Comune). Se si tratta di acque visivamente contaminate verranno trattate come rifiuti e gestiti negli impianti autorizzati.

Fanghi palabili: se provenienti da civili abitazioni, edifici pubblici e aree industriali dovranno essere posizionati in aree individuate dai Comuni e lì saranno gestiti come rifiuti urbani. Se invece provengono dal ripristino dei corsi d’acqua e dal ripristino delle infrastrutture viarie, se visivamente non appaiono misti ad altri materiali, potranno essere trattati come terre di scavo.

Rifiuti urbani: viene consentito a tutte le discariche della Toscana di accogliere i rifiuti provenienti dalle aree alluvionate derogando ai quantitativi giornalieri e annuali autorizzati. E’ inoltre stabilita la priorità nello smaltimento dei rifiuti urbani delle aree alluvionate.

Rifiuti speciali alluvionati: consentita una deroga ai codici identificativi dei rifiuti per semplificare il conferimento i discarica, in modo che tutte le discariche autorizzate a gestire rifiuti speciali possano gestire i rifiuti speciali alluvionati.

I danni agli impianti di smaltimento di rifiuti

Ingenti i danni subiti anche dalle strutture dedicate ai servizi e soprattutto dall’area del Polo di Case Passerini, ancora oggi inagibile a causa di diffusi allegamenti che non consentono l’operatività del sito. Al momento l’impianto non riesce a garantire le ordinarie attività di gestione e questo produce effetti non trascurabili sull’intera catena dei rifiuti.

Alluvione 5 novembre Toscana – © Paolo Lo Debole

La priorità, emersa fin dalle prime ore dell’emergenza, è quella del recupero dei rifiuti ingombranti, ma anche Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) e indifferenziati che i cittadini hanno accumulato a bordo strada dopo avere liberato le abitazioni e le attività commerciali invase dall’acqua.  Secondo un primo calcolo, nei Comuni dell’Ato Toscana Centro colpiti dall’alluvione sono circa 45.000 le utenze coinvolte, distribuite su circa 900 strade, per una stima di 100.000 tonnellate e 350.000 metri cubi di materiale da rimuovere, un quantitativo pari a 70 campi da calcio di rifiuti alti un metro.

Per informazioni su gestione e ritiro:  www.aliaserviziambientali.it,

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