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Agricoltura, Firenze ospita il G20: dieci giorni di eventi per raccontare il settore tra cultura e scienza

In vista del vertice internazionale dei ministri del 17 e 18 settembre, Regione Toscana e Comune hanno preparato un ricco programma: mostre, convegni e una sorpresa “verde” in piazza Duomo

Agricoltura

La Toscana e Firenze si preparano ad accogliere il G20 dell’agricoltura dal 16 al 18 settembre a Palazzo Vecchio. I temi da affrontare sono di portata mondiale: dalla sostenibilità dei sistemi agroalimentari a come raggiungere l’obiettivo fame zero fino alla preparazione  al vertice delle Nazioni Unite sull’alimentazione. La Regione Toscana insieme al Comune di Firenze hanno deciso di accogliere l’evento in grande stile, con eventi, mostre e attività che ben raccontano il contributo che la Toscana può dare al dibattito internazionale.

Un’attività corale, che ha coinvolto istituzioni,  mondo della cultura e del sapere, in un calendario ricco. Per dieci giorni ci saranno mostre, convegni con i massimi esperti di economia e scienze agrarie e poi allestimenti green a sorpresa nelle principali piazze di Firenze, come in piazza Duomo.

Sono stati mesi di intenso lavoro tra Regione e Comune”,  ha spiegato il presidente della Regione, Eugenio Giani, intervenuto alla presentazione degli eventi a Palazzo Vecchio con la vicepresidente e l’assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi“Firenze non sarà solo il luogo del G20 ma, grazie a 5 tensostrutture, potrà dare vita a molte iniziative insieme alle associazioni di categoria, per far conoscere ai cittadini, degustare e acquistare prodotti delle campagne da tutta Italia con esperienze tra consumatori, istituzioni e agricoltori e riflessioni sui temi del G20: dalla lotta allo spreco, all’educazione alimentare con la fattoria didattica, dal recupero della biodiversità alla difesa dei suoli fertili, dal ruolo di giovani e donne in agricoltura, fino alle forme innovative di solidarietà per garantire l’accesso al cibo a tutti”.

La presentazione degli eventi legati al G20 a Palazzo Vecchio

Il legame tra cultura e agricoltura è ben raccontato anche dalle attività promosse dai musei civici fiorentini, dagli Uffizi e dalla Fondazione Cassa di Risparmio grazie a visite tematiche organizzate per l’occasione e a percorsi inediti a Villa Bardini e al Giardino di Boboli. Grande contributo anche da parte dell’Accademia dei Georgofili che da quasi tre secoli si impegna a divulgare le nuove scoperte in campo agricolo e che il 6 settembre aprirà una settimana di convegni e incontri tecnico scientifici con i principali esperti mondiali.

Siamo orgogliosi che questo importante summit internazionale abbia sede a Firenze, a Palazzo Vecchio – ha detto il sindaco Dario Nardella –  e ci auguriamo che possano emergere proposte forti e decisive per temi delicati che ci riguardano da vicino: è questo il tempo per iniziative contro la desertificazione e i cambiamenti climatici, per la lotta allo spreco di risorse e per l’educazione alimentare. Firenze sarà nei prossimi giorni la capitale mondiale dell’agricoltura e siamo certi che in città sarà scritta una nuova pagina verde”.

Un vertice che porta con sé anche una consapevolezza nuova e più forte sul ruolo che l’agricoltura avrà nel futuro, soprattutto alla luce dei nuovi equilibri mondiali delineati dalla pandemia. “In questi mesi in cui stiamo uscendo dal lockdown – ha infatti sottolineato il presidente Giani –  ci rendiamo conto che nel trend positivo dell’economia italiana e toscana, l’agricoltura o l’agroalimentare stanno esercitando una funzione trainante. La Toscana si presenta a questo vertice con le carte in regola, sia sul piano delle sue caratteristiche geografiche sia su quello degli obiettivi che si sta ponendo per il futuro così da essere essenziale elemento per la transizione ecologica”.

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