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Agricoltura intelligente: la Toscana sperimenta la tecnologia 4.0 contro la siccità

Il progetto Go Tinia di Coldiretti è stato sperimentato in Valdichiana: l’azienda ha consumato il 30% di acqua in meno e aumentato la redditività

La stazione agro-metereologica del progetto Go Tinia

La tecnologia 4.0 scende in campo per aiutare gli agricoltori a far fronte ai cambiamenti climatici, sempre più caratterizzati da periodi di lunga siccità e da eventi estremi, ma anche ai rincari fuori controllo dei costi di produzione causati dalla guerra in Ucraina.

Il progetto Go Tinia per risparmiare risorse

Stazioni agrometeorologiche per consumare fino al 30% di risorsa idrica in meno, collegate ad invasi e laghetti, trattori con guida automatica per lavorazioni più precise che permettono di tagliare i costi del carburante e migliorare la sicurezza del conducente. E ancora sensori, GPS, mappature satellitari, quantimetri ed APP per il controllo remoto con il cellulare, per una gestione più razionale, ed energie rinnovabili per risparmiare sulla bolletta elettrica.

Sono questi gli strumenti messi in campo dal progetto sperimentale “Go Tinia” di Coldiretti Toscana insieme ai partner del Gruppo Operativo Bonifiche Ferraresi, Università di Firenze ed azienda agricola Bemoccoli.

Il progetto, finanziato nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale, punta ad introdurre nelle aziende agricole toscane le più moderne ed innovative tecnologie, per un’agricoltura più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.

“Go Tinia” è stato sperimentato in un’azienda agricola in Valdichiana, con ottimi risultati: l’impresa è riuscita a ridurre i consumi e quindi i costi di concimi e gasolio e a risparmiare acqua, tutelando così anche la fertilità dei terreni in un periodo di siccità

La sperimentazione in Valdichiana: 30% di acqua consumata in meno

Il parco macchine dell’azienda modello Bemoccoli è stato dotato di tecnologie 4.0 come ad esempio GPS, quantimetri e monitor che registrano e inviano i dati ad una piattaforma permettendo all’impresa agricola di creare delle mappe di prescrizione che vanno a comunicare alla macchina operatrice di turno le quantità di concime o seme da distribuire su ogni singolo punto del campo.

“Tramite il supporto agronomico e della tecnologia l’agricoltore può fare la cosa giusta, al momento giusto, nel modo giusto e con le quantità giuste. Software e apparecchiature di facile utilizzo ci possono dire quanto concime o seme spandere in quella precisa particella per farla rendere al massimo tutelando la salute del suolo – spiega Gabriele Dottori, tecnico di Bonifiche Ferraresi Spa – così come possono guidarci nella programmazione colturale e quindi dirci il momento migliore per seminare o irrigare”.

Il progetto tiene conto anche dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze. L’azienda campione, oltre ad essere dotata di un invaso che gli permette di “immagazzinare” le acque piovane che verranno utilizzate per irrigare le colture estive, ha deciso di installare una stazione agro-metereologica, che attraverso una sonda che va a misurare l’umidità del terreno esplorato dalle radici della pianta suddiviso in tre strati gli permette di andare a risparmiare fino al 30% della risorsa idrica.

“In questo modo l’azienda irriga solo quando serve e per il tempo necessario – spiega ancora Dottori – l’utilizzo dell’acqua non si basa solo su una valutazione visiva ed immediata ma su parametri che tengono in considerazione l’umidità del terreno e le caratteristiche della coltura. Questo è un modello che può essere applicato a tutte le tipologie di aziende e di coltivazione che dimostra di ottimizzare al massimo lo sfruttamento delle risorse idriche”.

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