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Anticorpi monoclonali contro il Covid-19: a gennaio i primi test clinici

L’anticorpo individuato dal gruppo di ricerca di Toscana Life Sciences sarà a breve testato, con prove cliniche condotte dall’Istituto Spallanzani di Roma e dal Centro di Ricerche Cliniche di Verona

Mentre in tutta Europa è iniziata la campagna vaccinale contro il Covid-19 dalla Toscana entra nel vivo la sperimentazione di un’altra arma nella lotta alla pandemia: gli anticorpi monoclonali sviluppati da Toscana Life Sciences. 

A breve infatti partiranno i primi test clinici per testarne l’efficacia, come ha dichiarato nei giorni scorsi Andrea Paolini, il direttore generale di Fondazione Toscana Life Sciences, polo di eccellenza scientifica.

“L’anticorpo monolocale che abbiamo selezionato come frutto della ricerca di laboratorio condotta nei mesi scorsi dal MAD (Monoclonal Antibody Discovery) Lab, è stato prodotto da Menarini Biotech di Pomezia e siamo adesso davvero a un passo dall’avvio delle prove cliniche, previsto per i primi di gennaio” ha spiegato Paolini.

“La fase 1, che verificherà la sicurezza della terapia – ha precisato – sarà svolta su persone sane e condotta dall’Istituto Spallanzani di Roma e dal Centro di Ricerche Cliniche di Verona”.

La ricerca coordinata dal professor Rappuoli

Il lavoro di ricerca, iniziato a marzo scorso dal MAD Lab di Fondazione Toscana Life Sciences, coordinato dal professor Rino Rappuoli, ha selezionato, dal sangue dei pazienti guariti da Covid-19, oltre 4.000 cellule B producendo circa 450 anticorpi da testare, tra i quali lo scorso luglio sono stati individuati i 3 più promettenti, capaci di neutralizzare due varianti del virus SARS-CoV-2 in vitro.

Di questi, il più potente (MAD0004J08) è ora in fase di produzione nello stabilimento Menarini di Pomezia. Il candidato farmaco sarà testato nelle prove cliniche che partiranno appunto a gennaio.

Gli anticorpi monoclonali potrebbero essere disponibili a marzo

Il progetto MabCo19, avviato grazie a un accordo di collaborazione con l’Istituto Spallanzani, esteso anche alla Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, è stato possibile grazie a un finanziamento parziale con risorse della Regione
Toscana nell’ambito del Centro Regionale di Medicina di Precisione, grazie a risorse provenienti da una raccolta fondi pubblica e, successivamente, ad un rilevante finanziamento dall’EU Malaria Fund.
Gli anticorpi monoclonali, già impiegati e autorizzati nelle terapie contro i tumori, sono stati usati anche per malattie infettive. Nel caso dell’infezione da Ebola hanno rappresentato finora l’unica soluzione per la terapia e la prevenzione.

Per il loro impegno nello sviluppo dei monoclonali lo scienziato Rino Rappuoli e il presidente della Fondazione Toscana Life Sciences Fabrizio Landi hanno ricevuto il Pegaso d’Oro, massimo riconoscimento della Regione Toscana. I monoclonali potrebbero essere disponibili già da marzo 2021. 

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