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Covid: Toscana Life Sciences, a marzo pronto il farmaco con gli anticorpi monoclonali

Al via la sperimentazione su un campione di volontari. Lo scienziato Rappuoli: “Cura complementare al vaccino entro i primi mesi del 2021”

Rino Rappuoli

A marzo, insieme al vaccino, arriverà anche una cura al Covid-19 grazie al farmaco con gli anticorpi monoclonali messo a punto dal Mad (Monoclonal Antibody Discovery) Lab della Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) di Siena. Lo ha detto oggi Rino Rappuoli, scienziato di fama mondiale, attualmente direttore scientifico e responsabile delle attività di ricerca e sviluppo esterna di GlaxoSmithKline Vaccines di Siena e definito da molti “padre del vaccino moderno”. Rappuoli –  a cui il governatore Giani ha già consegnato il Pegaso d’Oro per questi importanti risultati – è coordinatore della ricerca  che si presenta come uno strumento di profilassi potentissimo contro la pandemia.

Il vaccino e gli anticorpi sono assolutamente complementari

I laboratori senesi sono vicini al traguardo.  “Avremo probabilmente nello stesso periodo, entro marzo 2021,  sia il vaccino che il farmaco con anticorpi, entrambi con dosi limitate e poi aumenteranno gradualmente per averne una grande quantità  nella seconda metà del 2021”. “La sperimentazione  – ha spiegato poi Rappuoli nel corso della presentazione dell’iniziativa di crowdfounding di Unicoop Firenze a sostegno della ricerca   – partirà entro la fine di quest’anno. Avremo così una cura che consentirà una guarigione dei positivi più veloce.  Il vaccino e gli anticorpi sono assolutamente complementari e collegati”. Per il vaccino è necessario somministrare  due dosi a distanza di un mese circa e la copertura diventa efficace dopo 45 giorni dalla prima somministrazione e vale, si ipotizza, due anni. Il farmaco fornisce, invece, una cura immediatamente efficace con una copertura di sei mesi. “L’ideale – aggiunge lo scienziato – sarebbe dare prima gli anticorpi e poi il vaccino”.

RINO RAPPUOLI (4) – © Toscana Life Sciences

La sperimentazione è programmata in due fasi, molto ravvicinate tra loro. Nella fase uno la cura verrà somministrata a pochi volontari adulti sani, per valutarne la sicurezza. “Anche se abbiamo una fiducia altissima e una grande esperienza sulla loro sicurezza –  precisa Rappuoli – Nel mondo esistono almeno 100 farmaci monoclonali utilizzati per malattie molto gravi”. La fase 2 invece partirà dopo una settimana e coinvolgerà 500 soggetti positivi al Covid su cui si valuteranno i modi e i tempi di guarigione.

La cura costerà più di un vaccino, ma sarà assolutamente accessibile

Incognita sui costi, anche se lo scienziato assicura che non si arriverà ai livelli degli altri farmaci con anticorpi monoclonali oggi sul mercato, che possono raggiungere anche  diverse migliaia di dollari: “Possiamo dire che costerà più di un vaccino,  ma sarà assolutamente accessibile”. E aggiunge: “E’ una pandemia globale e non ci saranno abbastanza dosi per tutto il fabbisogno. Ho suggerito al Governo di cercare intanto quelli della Eli Lilly,  i primi che dovrebbero arrivare sul mercato. Ora c’e’ bisogno di tutti”.

Una volta portata a termine la ricerca sui monoclonali, il lavoro non è certo destinato a fermarsi. “Il virus muta- ricorda lo scienziato- Noi dobbiamo capire come gli anticorpi reagiscono a queste mutazioni e come prevenirle. Dovremo continuare a studiare, a monitorare, per essere sempre un passo avanti al virus”.

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