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Dal Bargello una raccolta fondi per indagare il più antico ritratto di Dante

In occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta il museo fiorentino lancia tramite Art Bonus il progetto per il restauro e la diagnostica del ritratto che si trova nella Cappella della Maddalena

Festeggiare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (1265 – 1321) restaurando e valorizzando il sui più antico ritratto giunto ai nostri giorni. È questo il progetto lanciato dal Museo Nazionale del Bargello, nuova tappa delle grandi  elebrazioni per il Sommo Poeta, inaugurate ufficialmente a Ravenna il 5 settembre sulla sua tomba appena restaurata con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Tra le tante iniziative d’arte e cultura previste in tutto il mondo nel 2021, il museo fiorentino ha lanciato la raccolta fondi tramite Art Bonus dal titolo “Il più antico ritratto di Dante Alighieri: diagnostica, restauro, mostre e realtà virtuale al Museo Nazionale del Bargello”.

Il ritratto all’interno della Cappella della Maddalena

Un progetto unico di grande valenza, storico-artistica oltre che identitaria, per il quale i donatori possono ottenere anche il 65% di beneficio fiscale sotto forma di credito d’imposta (come previsto dalla norma dell’Art Bonus).

Il più antico ritratto di Dante Alighieri si trova infatti all’interno della decorazione della Cappella della Maddalena, realizzata da Giotto e dalla sua scuola tra il 1321 e il 1337 circa, che si può ammirare al primo piano del Palazzo del
Bargello. In questo ciclo pittorico sono raffigurate le Storie della Maddalena, di San Giovanni Battista, l’Inferno e il
Paradiso e, appunto, il ritratto di Dante.

Dopo la scialbatura delle pareti nel 1570 e, nel corso dei secoli, di una serie di modifiche agli spazi della Cappella, le pitture murali furono riscoperte nel 1840, divenendo subito celeberrime e oggetto di diversi studi e campagne di restauro.
L’ultima nel 2003-2004, limitata, però, alla parete con il Paradiso e a una prima campata delle storie nelle pareti laterali della Maddalena e di San Giovanni. Alla luce delle più moderne tecnologie, grazie alla collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è stato predisposto un complesso progetto di ricerche diagnostiche dell’intero ciclo pittorico, partendo dal Paradiso che ha necessità di restauro.

Un progetto di restauro e diagnostica

In occasione delle celebrazioni dantesche del 2021 il Bargello realizzerà anche due mostre, la prima dedicata alla fortuna di Dante a Firenze nel Trecento e al legame col Bargello stesso e la seconda alla riscoperta del ritratto nell’Ottocento, che tanta eco ebbe nel mondo dell’arte e del restauro.

Per questa occasione il Bargello auspica di realizzare adeguati supporti digitali non invasivi che restituiscano, attraverso un efficace racconto, l’originaria decorazione pittorica giottesca dell’intero Palazzo e le successive trasformazioni fino al 1865, quando divenne Museo Nazionale del Bargello, il primo museo nazionale del Regno d’Italia.
Il costo stimato per le indagini diagnostiche e per la realizzazione dei contenuti multimediali in occasione delle due mostre dantesche è di 500 mila euro. Al momento sono pervenute donazioni da enti, impresa e persone fisiche per oltre 61 mila
euro.

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