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Boom dell’olio toscano Igp: è l’extravergine numero uno in Italia

A certificare la qualità del Made in Tuscany è l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita: vola l’export in Europa e negli Stati Uniti ma le richieste sono tre volte superiori all’effettiva disponibilità sul mercato

La campagna di Vinci e gli olivi di Leonardo da Vinci - © StevanZZ

L’olio toscano Igp si conferma il numero uno in Italia. A certificare la qualità del Made in Tuscany è l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita sul settore italiano dei prodotti Dop Igp nel 2021. “L’olio Toscano Igp è l’extravergine di qualità numero uno in Italia tra le 49 prodotti ad indicazioni geografiche (42 Dop e 12 Igp) – si legge nella ricerca -. E’ al primo posto per produzione certificata con 2.594 tonnellate. Il valore alla produzione è pari a 23 milioni di euro mentre il valore al consumo è pari a 39 milioni di euro“.

Sono 9mila gli operatori certificati, tra produttori e trasformatori, su 23.160 totali a livello nazionale. Sette milioni le piante iscritte al Consorzio. Una bottiglia su cinque di extravergine prodotta in Toscana è Igp, pari al 20% della produzione totale regionale. Il Toscano Igp vale quasi il 26% dell’intera produzione certificata e il 32% dell’intero valore alla produzione a livello nazionale.

Tutti i numeri dell’olio Toscano Igp

L’export vale ben 33 milioni dei 53 milioni di euro su base nazionale. Il 70% del prodotto vola nei paesi extra Ue: gli Stati Uniti sono il principale cliente. Il 30% va nel mercato europeo. “La produzione di Toscano Igp contribuisce per il 35% all’impatto economico del settore con circa 25 milioni di euro su 71 complessivi a livello nazionale” sottolinea ancora la ricerca.

E’ un primato che esalta dal punto di vista delle statistiche e delle performance un lavoro costante e di metodo del nostro Consorzio, che ha saputo guidare e coordinare le imprese. Dei nove mila soci che continuamente investono su qualità, tracciabilità, sostenibilità, distintività, territorio ed innovazione. La risposta del consumatore ci ha permesso oggi di essere il principale olio di qualità del nostro paese. E di questo la Toscana deve andarne orgogliosa” analizza Fabrizio Filippi, presidente Consorzio Olio Toscano Igp.

La raccolta delle olive in Toscana – © Consorzio Olio Toscano IGP

Il modello organizzativo e produttivo del Toscano Igp è riuscito a “valorizzare la ricchezza del territorio insieme ad un potenziale olivicolo in parte ancora da esprimere. Ci troviamo oggi nelle condizioni, con l’attuale produzione certificata, di non essere in grado di soddisfare tutta la richiesta che arriva dal mercato che è tre volte superiore“.

Le incognite della guerra sull’olio toscano

Le imprese – spiega ancora Filippihanno dimostrato grandissima capacità di adattamento e di riorganizzazione commerciale durante i due anni di emergenza sanitaria bilanciando le perdite del settore Horeca in particolare con la vendita online e con la vendita diretta. Un atteggiamento che ha limitato le contrazioni dell’1,2%. Un risultato importante a livello nazionale dato che le vendite nella Gdo sono crollate, nei primi mesi del 2021, del 8,7%. Le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina, e sull’intera area, stanno avendo inevitabili effetti sulle esportazioni di extravergine toscano Igp verso mercati emergenti e in crescita“.

Olio toscano, la nuova indicazione di Bolgheri

Da ricordare che la nuova indicazione territoriale di Bolgheri, introdotta lo scorso autunno e salutata con grande entusiasmo dalle imprese rappresenta “un ulteriore elemento di crescita in termini di produzione e immagine del nostro olio. Però non dobbiamo fermarci qui: la certificazione è un valore aggiunto sul mercato che ha fatto la differenza proprio nel momento più difficile della nostra storia. Non è solo un investimento sulla qualità e la tracciabilità, ma sul sistema agricolo toscano“.

Il Frantoio Franci sul tetto del mondo

Il ’Villa Magra Grand Cru’ del Frantoio Franci è il miglior olio monovarietà del mondo. A riconoscere il valore del prodotto Made in Tuscany l’ultima edizione di “Monocultivaroliveoil“,. E’ l’ambito Concorso internazionale che incorona i migliori oli extra vergine di oliva monovarietali. Il frantoio Franci divide il titolo ex-aequo con altri tre oli anch’essi aderenti al Consorzio Opera Olei: ’Primo’, Frantoi Cutrera (Sicilia); ’Coratina’ Olio Mimì (Puglia) e ’Il Sincero’ Azienda Agraria Viola (Umbria).

Nell’ottica di una più efficace promozione dei migliori oli i sei frantoi del Consorzio Opera Olei hanno unito le forze. Olearia San Giorgio di San Giorgio Morgeto (Calabria), Agraria Riva del Garda di Riva del Garda (Trentino), Frantoi Cutrera dei Monti Iblei (Sicilia), Azienda Agraria Viola di Foligno (Umbria), Frantoio Franci di Montenero d’Orcia (Toscana), Mimì di Modugno (Puglia), hanno realizzato un cofanetto di prodotti ’top del top’.

Da ricorda che bn quattro di loro sono riusciti a ottenere il massimo risultato possibile nel contest Monocultivaroliveoil. La giuria del premio, composta da 24 esperti assaggiatori, ogni anno seleziona solo il meglio delle produzioni olivicole dal bacino del Mediterraneo. I criteri di ammissione alla classifica finale sono estremamente rigidi ed esigenti. Solo gli oli Evo che ricevono un punteggio uguale o superiore a 8,5 vengono recensiti e premiati. La grande passione, associata all’alta professionalità, che caratterizza i produttori del Consorzio Opera Olei è il modello che fa ottenere questi importanti riconoscimenti e attraverso il quale si raccontano le unicità e l’identità dei singoli territori.

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