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Braccia meccaniche e mani artificiali per il lavoro duro: un robot cambia la logistica

È  l’invenzione dell’Università di Pisa: sistemi robotici per l’automazione dell’intero  processo logistico, dal prelevamento degli oggetti dai pallet agli involucri di plastica da scartare

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Braccia meccaniche e mani artificiali create osservando i lavoratori. Robot in grado di fare  il lavoro più duro al posto di uomini e donne,  quello che richiede fatica, movimenti ripetuti e pesanti, in condizioni anche difficili, come nelle celle frigo. È questa l’invenzione dell’Università di Pisa creata all’interno di un progetto europeo Iliad: sistemi robotici per l’automazione dell’intero  processo logistico, dal prelevamento degli oggetto dai pallet alla movimentazione dei veicoli fino agli involucri di plastica da scartare.

“Siamo in grado così di riprodurre i movimenti anche più complicati”, spiega Lucia Pallottino, professoressa associata dell’Università di Pisa  e vicedirettrice del Centro di ricerca Piaggio, docente di robotica. Con lei, all’interno del gruppo di robotica, lavorano  circa 60 persone per lo sviluppo di tecnologie avanzate.

Lucia Pallottino

Osservare l’uomo per mimare i movimenti più complessi

“Abbiamo osservato attentamente i lavoratori in ambiente poco confortevoli come le celle frigorifero e riprodotto tutti i movimenti”, spiega la professoressa. Grazie al lavoro di ricerca oggi questi robot riescono a fare azioni complesse come prelevare oggetti con due braccia differenti, afferrare l’oggetto e supportarne il peso. Per fare questo è stato introdotto un organo di presa attraverso un nastro trasportatore e una mano robotica che mima quella umana, elastica in modo che si adegui alla forma dell’oggetto. In questo modo può sollevare, supportare e prelevare oggetti grandi e pesanti oppure più piccoli.

La ricerca ha prodotto anche un braccio robotico che grazie a un gancio riesce a togliere tutta la plastica che avvolge i prodotti: movimento questo che oggi è fatto dalla mano umano, anche con manovre pericolose. “Di solito viene fatto fondendo la plastica, ma questo procedimento rilascia sostanze tossiche che possono provocare danni alla salute. Con il robot risolviamo il problema” –  aggiunge la professoressa Pallottino –  In generale i nostri robot possono lavorare in ogni condizione, anche le più difficili e pericolose, preservando la salute dell’uomo”.

Le invenzioni si presentano come soluzioni “economiche per le imprese, ma soprattutto adattabile alle esigenze e personalizzabili, dalla grande alla piccola e media distribuzione, per creare pallet di dimensioni e forme diverse”. Oggi il brevetto non è più solo nazionale, “visto il grande interesse manifestato dalle aziende”, ma internazionale.

Parlano gli inventori

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