© Casa dei pesci

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Un museo sommerso per salvare i fondali marini: in arrivo nuove opere per la Casa dei pesci

Grazie al progetto di Paolo Fanciulli, tra le acque di Talamone verranno posizionate altre cinque sculture di marmo che serviranno a contrastare la pesca a strascico illegale

Opere di marmo per contrastare la pesca a strascico: in Maremma prosegue l’impegno della Casa dei pesci ideata da Paolo Fanciulli, il pescatore ambientalista che, da anni, lavora per contrastare la pesca a strascico e illegale.

Proprio in questi giorni, infatti, cinque artisti under 40, provenienti dall’Italia e dall’estero, sono in zona per realizzare le installazioni che andranno ad arricchire il museo “sommerso” di Talamone. Sotto il coordinamento artistico del maestro Giorgio Butini, Paolo presenta in un post su Facebook il team creativo: “Si tratta della toscana Anna Torre, con il suo ‘Grande tuffo’; Claudia Zanaga, di Padova, con un’opera che fonde mare e uomo; dalla Turchia Ege Kolcu, con il suo ‘Inseguimento profondo’; Masha Paunovic dalla Serbia con il suo ‘Nautilus’ e infine l’italo olandese Wimar Van Ommen con i ‘Frammenti di luce’”.

La Casa dei pesci cresce e va così ad ampliare il tratto di mare protetto dalla pesca a strascico illegale: quest’estate alle 39 opere già posate sui fondali andranno ad aggiungersi le 5 in lavorazione.

Opere di marmo per salvare i fondali della Maremma – © Casa dei pesci

La Casa dei pesci

Obiettivo del progetto è quello di creare un museo “sommerso” fatto di dissuasori e statue che, posizionate lungo la costa da Talamone a Punta Ala, possano impedire pratiche scorrette di cattura della fauna ittica, migliorare il ripopolamento e dare vita a un nuovo modello di turismo responsabile.

La mia battaglia – ci aveva raccontato il promotore in un’intervistaè salvare i fondali. Nessun cacciatore si metterebbe a bruciare un bosco per catturare un cinghiale. Allo stesso modo, se si devastano gli abissi anche il pesce scompare. Purtroppo ci sono pescherecci che ancora oggi usano metodi nocivi per l’ecosistema ed è necessario intervenire per cambiare la rotta e difendere la biodiversità”.

Il documentario The Art of Activism

Di recente, Paolo Fanciulli è stato anche protagonista del documentario “The Art of Activism” di Patagonia, la multinazionale fondata dall’ambientalista visionario Yvon Chouinard. Il video spiega la sua storia e l’impegno per salvare il mare.

Il mio sogno – confida nel filmato – è quello di salvare il mare anche in altre zone. Perché il mare è di tutti”.

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