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Chiara Ferragni in visita ai tesori di Firenze, dal Museo Bardini a Palazzo Pitti

L’imprenditrice digitale ieri è stata accompagnata dal direttore degli Uffizi Schmidt alla scoperta dei capolavori della reggia medicea

Una giornata fiorentina per Chiara Ferragni. L’influencer e imprenditrice digitale, che dieci mesi fa era già stata agli Uffizi per uno shooting, ieri ha visitato alcuni dei luoghi dell’arte più belli della città: prima il Museo Bardini col sindaco Dario Nardella e poi Palazzo Pitti, dove il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt l’ha accompagnata alla scoperta dei capolavori della reggia medicea.

Dalle Madonne di Donatello al Porcellino

A rendere nota la sua presenza lo stesso sindaco che ha postato, su Twitter, una foto insieme all’influencer. “Benvenuta a Firenze Chiara Ferragni”, ha scritto Nardella che ha ricevuto Ferragni insieme all’assessore alla moda Tommaso Sacchi. I tre si sono poi recati al Museo Bardini dove Ferragni si sarebbe soffermata in particolare su due Madonne di Donatello (Madonna dei Cordai e Madonna della Mela) e sull’originale del Porcellino del Tacca.

Chiara Ferragni a Palazzo Pitti

Nella Sala Bianca dove è nato il pret-a-porter

Un’ora e mezzo invece la permanenza di Chiara Ferragni a Palazzo Pitti. Il direttore Schmidt, nelle vesti di cicerone, l’ha condotta alla scoperta delle sale che accolgono il Tesoro dei Granduchi e dei dipinti e sculture della Galleria Palatina.
C’è poi stato un momento nel luogo dove è nata il pret-a-porter, la Sala Bianca, ed una sosta finale sulla terrazza affacciata sulla bellissima veduta del cuore della culla del Rinascimento.

In particolare, l’imprenditrice digitale ha ammirato il grande affresco di Giovanni di San Giovanni (Tesoro dei Granduchi) e, in Palatina, i capolavori di Raffaello come la Madonna della Seggiola e La Velata; Chiara Ferragni si è poi scattata un selfie di fronte alla Venere italica di Canova, sempre in Palatina, e concessa una foto insieme a Schmidt davanti al famosissimo ritratto di Leone X di Raffaello.

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