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Cooperative di comunità, in Toscana nasce la rete “Borghi futuri”

La Toscana è la terra delle cooperative di comunità. In tre anni, grazie anche alla Regione, ne sono nate più di 40. Ora alcune cooperative hanno costituito una rete per uno sviluppo condiviso nelle aree interne

Costituzione della rete delle cooperative di comunità Borghi futuri

Nasce in Toscana “Borghi Futuri”, il primo progetto di rete tra cooperative di comunità nate nelle aree interne, per iniziativa degli abitanti di borghi e comunità rurali e che si pongono l’obiettivo di produrre sviluppo economico, sociale e culturale anche laddove l’economia di mercato stenta ad arrivare. Negli anni la Regione Toscana ha sostenuto le cooperative di comunità con bandi e risorse dedicate che ne hanno favorito la nascita o il rafforzamento delle attività.

“Borghi Futuri” è una rete che vuole raccogliere tutte le cooperative di comunità della Toscana in un percorso di crescita comune, con l’obiettivo di creare insieme un nuovo modello di sviluppo per le aree interne della regione.

Investire sul futuro

“Il primo ringraziamento va alla Regione Toscana, in particolare all’ex assessore Vittorio Bugli e all’assessore Leonardo Marras, che nelle cooperative di comunità hanno cominciato a credere già da molti anni e che hanno messo in campo strumenti di aiuto indispensabili” ha detto Massimo Miniati, presidente della cooperativa Ecosistema Comunale di Castell’Azara e neoeletto presidente della rete.

“Inoltre un ringraziamento va anche alle centrali cooperative (Legacoop e Confcooperative) e ad Anci Toscana, che in molte occasioni si sono rivelati un supporto utile, che sicuramente hanno dato un contributo per arrivare fin qui e che speriamo in futuro possano diventare dei veri e propri partner strategici” ha proseguito Miniati.

La rete

Oggi la rete è composta dai dieci membri fondatori, ma già si sta muovendo per acquisire nuovi partecipanti e per far sapere a tutte le cooperative di comunità della Toscana che le porte sono aperte e chiunque desideri collaborare sarà ben accolto.

“Borghi Futuri nasce come casa per tutte le cooperative di comunità della Toscana” ha detto Matteo Tollini, presidente della cooperativa AlterEco di Equi Terme e vicepresidente di “Borghi Futuri”.

“Stiamo sviluppando servizi e sinergie a favore delle cooperative”

“Solo se riusciremo a coinvolgere la gran parte di queste realtà potremo costruire insieme un modello di sviluppo solido e condiviso: la risposta che tante aree interne della nostra regione stanno aspettando” ha proseguito. “Quello che invece già da oggi stiamo sviluppando è un insieme di servizi e di sinergie a favore delle cooperative partecipanti. Abbiamo creato un tour operator, delle cabine di regia per l’offerta didattica, una per i servizi ambientali, per i servizi di trasporto, per il turismo lento, per la commercializzazione dei nostri prodotti. Insomma tanti servizi fondamentali, che le singole cooperative non avrebbero avuto la forza di sviluppare autonomamente e che insieme invece sono diventati realtà”.

Una risposta ai bisogni

“Borghi futuri”, oltre allo sviluppo di servizi di rete e sinergie, ha infatti l’obiettivo di dare maggiore forza alla voce delle aree interne, assumendo il ruolo di intermediario tra istituzioni e territori e mantenendo un dialogo e una collaborazione costante con centrali cooperative e organi intermedi.

“Una presenza fondamentale per lo sviluppo dei territori”

“Abbiamo seguito fin dall’inizio la nascita della rete e crediamo che sia una grande opportunità. Un nuovo livello di interazione tra le cooperative di comunità della Toscana non può che essere considerata un’ottima risposta alle attuali esigenze e un segno che il fenomeno è attuale e in crescita. Da parte nostra non possiamo che continuare a sostenere progetti di questo tipo” ha commentato Umberto Giorgi, portavoce delle cooperative di comunità di Confcooperative Toscana.

Di fatto questo è il primo esperimento a livello nazionale. “La loro presenza è fondamentale per lo sviluppo di questi territori e per la rigenerazione delle comunità, portando avanti valori che anche noi sposiamo, come quelli dell’economia civile, che mette al centro le persone. Valori etici per la sostenibilità e la transizione ecologica: azioni che non sono più procrastinabili” ha detto ancora Giorgi.

L’importanza di non essere soli

La Toscana ha un numero altissimo di cooperative di comunità, circa 40 di queste nate a cavallo tra il 2017 e il 2020 dopo i bandi della Regione, di cui una ventina associate a Confcooperative. Fondamentali anche nel periodo della pandemia nel presidiare le aree rurali e più scollegate fornendo servizi essenziali come la distribuzione delle mascherine o attività turistiche nei periodi delle riaperture.

“Non dobbiamo però dimenticare che la pandemia ha dato un duro colpo a queste realtà, che in alcuni casi hanno dovuto interrompere le loro attività durante il pesantissimo periodo del Covid” ha concluso Giorgi. “Anche per questo le cooperative di comunità vanno accompagnate con misure di sostegno di tipo economico che formativo. In particolare è necessario consolidare le capacità manageriali di chi guida queste coop”.

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