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Covid-19, seconde case: si può trasferire solo chi ha il medico in Toscana

Un’ordinanza regionale firmata ieri dal presidente Giani per arginare il fenomeno dell’arrivo dalle zone rosse dei proprietari di abitazioni turistiche

Stop all’assalto nelle seconde case in Toscana: oltre ai residenti potrà tornare nel territorio regionale solo chi ha qui il proprio medico di famiglia o pediatra. Lo ha stabilito ieri un’ordinanza della Regione firmata dal presidente Eugenio Giani, che fissa il criterio esatto. “Il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza in Toscana, è consentito solo per coloro che hanno sul territorio regionale il proprio medico di medicina generale o il pediatra di famiglia”, prevede l’atto firmato ieri.

Prevenire le fughe da zone rosse o arancioni

L’obiettivo è ridurre la mobilità interregionale e i rischi di contagio da Covid-19 e di sovraccarico del sistema sanitario, prevenendo le fughe dalle zone rosse o arancioni. In più territori della Toscana, soprattutto al mare , tante famiglie del nord Italia hanno la seconda casa e c’è chi ha deciso dalla scorsa estate di trattenervisi, lavorando da remoto, oppure vi si è trasferito nei giorni scorsi o sta meditando di farlo.

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 3 novembre permette il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza e dunque, con una lettura estensiva, anche nelle case delle vacanze: pure da zone rosse e arancioni.

“Vogliamo regolare gli accessi alle seconde case – spiega il presidente Giani – per frenare il trasferimento dalle zone rosse nella nostra regione.  Consentire in un momento di emergenza sanitaria di farlo solo a chi ha qui il medico o il pediatra è un’esigenza naturale”. “Occorre responsabilità – conclude Giani – e rispetto autentico dello spirito delle norme fissate dal Dpcm”.  

Preoccupazione per le seconde case sulla costa

Per venire in Toscana occorrerà però avere qui un medico o pediatra, come già era stato imposto a maggio. Pena una sanzione. Sono in ogni caso consentiti rientri motivati da “comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute o di studio”, come ad esempio per gli studenti universitari fuori sede.

La cosa mi preoccupa perché proprio ad aprile scorso gli ospedali della costa toscana, particolarmente quello di Viareggio, ma anche quello di Massa, risentirono, quando furono fissate le prime zone rosse, perché nell’arco di poche ore diventarono zone dal contagio consistente” ha poi specificato ieri Giani ospite del programma “Tagadà”, sul possibile arrivo di cittadini del Nord, in specie dalla Lombardia, nelle seconde case in Toscana.

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