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Covid e salute mentale, i più giovani chiedono aiuto: ansia, depressione e autolesionismo i sintomi in crescita

Il report dell’Ordine degli psicologi della Toscana evidenzia una impennata delle richieste. E il Consiglio regionale va avanti con la legge sulla figura dello “psicologo di base”

- © Rawpixel.com

Sono soprattutto giovani, spesso bambini, con disturbi legati all’ansia, alla depressione e nei casi più gravi anche con istinti suicidi. E’ la drammatica scia che la pandemia di Covid si è lasciata dietro: un senso di disagio che cambia le relazioni, il modo di rapportarsi all’altro e l’apertura al mondo. Gli psicologi toscani hanno raccolto quello che hanno visto in questi due anni e l’Ordine regionale ha tracciato un quadro preoccupante dello stato di salute psicologica dei toscani: le richieste da parte dei pazienti sono cresciute del 69%  nel periodo compreso tra marzo 2020 e febbraio 2022. Il rapporto è stato presentato nell’auditorium del Consiglio regionale della Toscana e da qui è stata rilanciata anche la proposta di legge a cui sta lavorando l’Assemblea sulla figura dello “psicologo di base”.

Il presidente Mazzeo e la presidente Gulino

Lo stato dei salute psicologica dei toscani

“L’isolamento forzato e le restrizioni in certi casi hanno accentuato problematiche, contrasti e incognite preesistenti, mentre in altri hanno innescato nuovi timori e forme di disagio”, spiega la presidente dell’Ordine degli psicologi toscani, Maria Antonietta Gulino. E ancora: “Il maggior grado di isolamento sociale è stato registrato nella fascia compresa tra i 13 e i 35 anni”.

L’indagine è frutto di un questionario a cui hanno risposto 1099 psicologhe e psicologi iscritti all’Ordine della Toscana e che svolgono regolarmente attività clinica in tutte le province del territorio. I numeri rilanciano un allarme, non soltanto per l’aumento esponenziale di richieste, ma anche per la loro eterogeneità in termini di età e declinazioni differenti del malessere accusato.

La pandemia ha acuito problematiche psicologiche esistenti. Fra i diversi malesseri riscontrati, il 56,3% degli psicologi ha indicato l’ansia, il 17,3% la sintomatologia depressiva e il 14% problemi relazionali. A seguire, circa il 5% riporta di fobie sociali e scolari e circa il 3% rileva situazioni di disturbo del comportamento alimentare.

Tra le principali preoccupazioni emerge la paura del futuro, indicata dal 40% degli psicologi, il timore dell’abbandono e della solitudine rilevata dal 26,9%, paure delle malattie e della morte dal 15,2%, paura per le relazioni extra-familiari dall’8,8%, paura per i propri familiari dal 6,6% e paura di perdere il lavoro dal 2,1%.

Da segnalare anche un aumento di separazioni e divorzi, come testimoniano il 40% dei professionisti che ha compilato il questionario.

L’aumento dei disturbi nei bambini e adolescenti

Gli effetti psicologici della pandemia sui più giovani, stretti tra didattica a distanza e isolamento sociale, sono oggetto di evidenza scientifica. Dal report toscano, risulta che il 67,5% degli psicologi che si occupa di bambini registra un aumento delle domande di presa in carico rispetto al periodo pre-pandemico. I nodi più diffusi sono ansia, problemi relazionali, sintomi depressivi, fobie sociali e disturbi del comportamento alimentare.

La fascia che però in Toscana ha subito maggiormente l’effetto negativo della pandemia è quella degli adolescenti, che fa segnare una crescita delle richieste addirittura per l’81% dei professionisti coinvolti. Sintomi ansiosi, problemi relazionali, sintomi depressivi, disturbi del comportamento alimentare  finoa all’autolesionismo sono i sintomi più frequenti.

Alcol, fumo e droga: pericoloso aumento in Toscana

Crescono in maniera preoccupante anche i comportamenti a rischio, come registrato dal 60% degli psicologi: droghe e gioco d’azzardo, così come alcool e fumo. Nell’area nord ovest della Toscana si osservano le percentuali più alte di psicologi che hanno dichiarato di aver assistito ad un aumento: i numeri più rilevanti sono stati segnalati dai professionisti che lavorano nelle province della costa Toscana, con Lucca (il 70% degli psicologi), Livorno (il 69% degli psicologi) e Pisa (il 63% degli psicologi).

Ristoranti, cinema e musei, infine, rappresentano i luoghi che i pazienti hanno avuto più difficoltà a frequentare, secondo quanto afferma il 34,5% del campione.

La legge toscana sullo “psicologo di base”

Per adesso è una proposta di legge, a firma dei consiglieri regionali Enrico Sostegni, Andrea Vannucci e Iacopo Melio. La speranza è che diventi realtà. L’istituzione del servizio dello psicologo di base è stata rilanciata, nel corso del convegno, anche dal presidente dell’Assemblea, Antonio Mazzeo. “È una proposta che dà dignità, soprattutto per chi soffre e non ha i mezzi per curarsi. Ci siamo resi conto dell’importanza del benessere psicofisico e come istiutuzioni abbiamo il compito di investire di più nelle specializzazione, nella formazione. Il nostro obiettivo è offrire una sanità uguale per tutti”.

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