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Donatello protagonista a Palazzo Strozzi e al Bargello: una mostra sull’artista che ha cambiato il mondo

Dal 19 marzo al 31 luglio esposte 130 opere che ripercorrono la carriera del padre del Rinascimento fiorentino con importanti prestiti da oltre 60 prestigiose collezioni italiane e internazionali

Tre anni dopo il grande successo della mostra suVerrocchio il maestro di Leonardo” la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello dal 19 marzo al 31 luglio presentano un’altra mostra irripetibile: “Donatello, il Rinascimento”.

Si tratta di un viaggio appassionante attraverso la vita e la fortuna di uno dei più grandi scultori di tutti i tempi, che ha influenzato profondamente i più grandi artisti del Rinascimento, tra cui: Brunelleschi, Masaccio, Mantegna, Bellini, Leonardo, Michelangelo e Raffaello.

In mostra 130 capolavori da oltre 60 prestigiose collezioni italiane e internazionali tra cui: la National Gallery di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York e il Musée du Louvre di Parigi.

Arturo Galansino direttore Fondazione Palazzo Strozzi ha dichiarato: “Siamo nel palazzo rinascimentale per eccellenza e abbiamo una mostra sull’inventore del Rinascimento, uno dei veri ‘padri’ che ha cambiato la storia dell’arte per sempre. Donatello ha avuto pochissime mostre, soltanto due in precedenza, questa è la più completa, grande e ambiziosa mai fatta. E’ un’epopea donatelliana, in tutto 130 opere che raccontano la vita e l’influenza di un artista che ha cambiato il mondo attraverso tutti i materiali e tutte le tecniche. In mostra capolavori in molti casi mai mossi prima dalle loro sedi originali, movimentati grazie a importanti campagne di restauro. Oggi possiamo capire il genio di Donatello che nessuno ha mai avuto la possibilità di vedere in questo modo.”

La rivoluzione di Donatello

Se c’è un artista che può valere come simbolo di un’epoca dell’arte occidentale questo è Donatello per il Rinascimento. E’ stato infatti non solo il più grande scultore del suo secolo e il pioniere, insieme a Brunelleschi, dell’età moderna, ma anche l’artefice di una rivoluzione che ha scosso dalle fondamenta il mondo dell’arte.

Donatello viene definito “il maestro dei maestri” per la sua capacità straordinaria di utilizzare materiali diversi come: marmo, bronzo, terracotta, legno, stucco, rame sbalzato, cartapesta, paste vitree, ceramiche uniti tutti spesso in opere polimateriche, sempre raggiungendo straordinari effetti espressivi. 

Coprì con le sue opere un’area geografica vastissima che va dalla Toscana alle Marche, dal veneto fino a Roma e a Napoli.

Il suo spirito moderno e trasgressivo lo spinse a mettersi sempre in discussione, creando opere con uno stile imprevedibile che sfidava le mode e il gusto dell’epoca. 

Nelle sue opere vi è anche una particolare dimensione psicologica che abbraccia in tutta la loro complessità le emozioni più profonde come la dolcezza, la crudeltà, la gioia e il dolore più straziante.

Francesco Caglioti curatore della mostra ha dichiarato: “Si tratta di una mostra molto ambiziosa dedicata al più grande scultore monumentale di tutti i tempi. Donatello è il vero padre del Rinascimento insieme al Brunelleschi e ha continuato a influenzare l’arte del Cinquecento e anche ben oltre fino ad avere riflessi ancora oggi nella fotografia e nel cinema. Donatello ha rivoluzionato la storia dell’arte, l’ha ribaltata di 180 gradi, non ha segnato soltanto un’epoca. Si è reso conto che la scultura aveva dei forti limiti rispetto alla pittura e ha scatenato delle forze, ha rotto le catene della scultura e ha creato nuovi rapporti tra l’opera d’arte e lo spazio, il pubblico, confondendo con illusioni e spiazzamenti. Tutte cose che i contemporanei hanno ammirato ma non sono riusciti a comprendere completamente, infatti dobbiamo arrivare a Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Pontormo, Rosso Fiorentino perchè Donatello venga capito più profondamente dei suoi allievi.”

Le opere di Donatello al Museo del Bargello

La mostra si estende su due sedi: Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello dove si trovano tre opere iconiche dell’artista: il Marzocco, il David e il San Giorgio con un ampio spazio dedicato alle Madonne di Donatello (come le splendide Madonna Dudley o la Madonna delle nuvole conservata a Boston) e agli innumerevoli imitatori dell’abbraccio pieno di amore tra la Vergine e il Bambin Gesù.

Donatello, Madonna col Bambino (Madonna Pazzi) dett., 1422 circa © Staatliche Museen, Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst. Photo Antje Voigt

 

 

 

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